È morto John Peter Sloan, il ‘maestro d’inglese’ più amato in Italia

Lutto nel mondo dello spettacolo: John Peter Sloan, artista famoso per aver creato un metodo d’insegnamento dell’inglese arricchito da una forte componente ludica, è morto a 51 anni a Menfi, in provincia di Agrigento, dove si era stabilito nel 2016 e aveva fondato la ‘Sloan Scuola d’Inglese’. A darne notizia due artisti suoi amici, Maurizio Colombi e Herbert Pacton. Non sono state rivelate le cause della scomparsa.

Il profondo amore di John Peter Sloan per l’Italia

Nato a Birmingham, in Inghilterra, il 27 febbraio del 1969, Sloan girò l’europa sin da giovanissimo con il sogno di affermarsi come cantante e chitarrista. Arrivò in Italia all’inizio degli anni ’90 e fondò una band, The Max, attiva fino al 2000. Da allora iniziò quasi per caso l’attività di insegnante d’inglese attraverso spettacoli teatrali e manuali originali, realizzando quasi da zero un metodo personale basato, come si legge nella biografia del suo sito internet ufficiale, sulla componente ludica e sul divertimento. L’Italia fu per lui paese adottivo: nel 2011 fondò la prima scuola d’inglese a Milano, negli anni successivi aprì anche una sede a Roma e una a Menfi, dove si era trasferito negli ultimi anni.

In Italia divenne popolare a metà degli anni 2000, grazie al suo umorismo particolare che caratterizzò l’intensa attività teatrale e lo portò a partecipare a numerosi programmi televisivi come Zelig, Quelli che il calcio, Geppi Hour, Glob – L’osceno del villaggio. Per un periodo collaborò anche con la trasmissione Report di Rai 3, intervistando i passanti e testando la loro preparazione in inglese.

Il ricordo commosso dei suoi colleghi

 

“Oggi ci ha lasciato un grande personaggio italiano importato da Birmingam, John Peter Sloan – scrive su Facebook l’attore e regista teatrale Maurizio Colombi –. Un grande cantante, un creatore, un attore, un comico, un insegnante unico, una persona difficile e discutibile fra le più intelligenti che abbia mai conosciuto ma soprattutto un grande amico che adesso mi manca molto”.

“Hai saputo tirare fuori il meglio di me, come persona e come attore – lo ricorda il collega Herbert Pacton -. Abbiamo riso cosi tanto lavorando fianco a fianco, ho sempre avuto una grandissima ammirazione per le tue idee geniali. Mi hai preso sotto la tua ala e mi hai fatto planare e sono stati momenti incredibili. Ora mi risuona la tua voce in testa… Con gli occhi pieni di lacrime mentre accenno ad un sorriso perché sento la tua voce che mi dice una c*****a. Ti ho voluto sempre sempre sempre un gran Bene Amico Mio ed ora ti devo dire addio. Ti porterò per sempre nel mio cuore Mate”.

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