“DOC – Nelle tue mani”, la storia vera che ha ispirato la fiction

Dalla scorsa settimana Rai 1 propone in replica ogni giovedì DOC – Nelle tue mani”, fiction campione di ascolti in primavera (ha raggiunto punte di otto milioni di telespettatori) quando è stata trasmessa in pieno lockdown. Questa è quindi l’occasione di rivedere una storia che ha commosso in tanti, ma anche, per i pochi che non lo hanno fatto, di vederlo per la prima volta in attesa delle puntate inedite della seconda stagione che saranno in onda in autunno.

Tra i motivi del successo c’è certamente il cast. Il ruolo del protagonista, quello del medico Andrea Fanti, è infatti affidato a un attore amatissimo come Luca Argentero. Al suo fianco ci sono Matilde Gioii, Sara Lazzaro, Pierpaolo Spollon, Gianmarco Saurino e Giovanni Scifoni, giusto per fare qualche nome.

 

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“DOC – Nelle tue mani” – La storia vera di Pierdante Piccioni

“DOC – Nelle tue mani” è una storia vera? La risposta è affermativa. La fiction, infatti, si ispira a una vicenda realmente accaduta. C’è stato infatti un medico, PierdantePiccioni, che è stato vittima di un incidente stradale che lo ha fatto finire in coma, ma che al risveglio non ricordava una parte del suo passato. L’uomo lavorava al pronto Soccorso di Lodi prima e di Codogno poi ed è stato vittima nel 2013 di  un incidente sulla tangenziale di Pavia che lo ha portato a dimenticare completamente quanto era accaduto dodici anni prima.

Tornare a svolgere la professione che tanto amava era quindi piuttosto difficile, ma lo era anche accettare la sua nuova immagine. Non solo, i suoi figli erano ormai diventati dei ragazzi, mentre la mamma, che lui credeva fosse ancora in vita era morta da tempo.

L’idea di dover smettere di lavorare e accettare la pensione anticipata era però insostenibile per lui, spinto a diventare medico soprattutto per passione. La sua determinazione si è rivelata però fondamentale. Grazie al sostegno della famiglia e dei colleghi è infatti riuscito a recuperare il tempo perduto (alcune tecniche utilizzate in sala operatoria erano per lui totalmente sconosciute), così come Internet. Ma alla fine lui ce l’ha fatta: nel 2015 lui è tornato in servizio come primario del Pronto Soccorso dell’ospedale di Codogno.

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