Australia, il piano zero emissioni senza dettagli e modelli

Scott Morrison, primo ministro australiano, ha rilasciato il piano del Governo per raggiungere zero emissioni nette entro il 2050. Inoltre, ha aggiornato la proiezione dell’Australia al 2030, passando ad una riduzione dal 30% al 35%. Tutto questo in preparazione alla Cop26, che si terrà dal 31 ottobre al 12 novembre a Glasgow.

Il piano australiano per raggiungere le zero emissioni entro il 2050

Il primo ministro ha presentato il piano come un “modello pratico” per neutralizzare le emissioni nel Paese entro il 2050. Il piano, però, ha rivelato che quasi un terzo dell’abbattimento delle emissioni dovrebbe derivare da non meglio specificate “scoperte tecnologiche” e “tendenze globali”. Inoltre, un ulteriore 20% dovrebbe essere raggiunto attraverso delle compensazioni inspiegabili.

Un piano che sembrerebbe fare acqua da tutte le parti e che non terrebbe conto del fatto che l’Australia è tra i Paesi con le emissioni più alte al mondo su base pro capite. Il Paese, infatti, è rimasto a lungo indietro rispetto agli altri Paesi per quanto riguarda l’impegno nella riduzione delle emissioni. Il Governo, dopo aver presentato il piano in vista della Cop26, si è rifiutato di rilasciare i modelli alla base del progetto. Sta quindi mantenendo segreti i dettagli del pacchetto promosso per assicurare il sostegno del Paese agli obiettivi di metà secolo sul clima.

Il piano, che Morrison ha promosso come la “via australiana“, è sostenuto da una tabella di marcia tecnologica aggiornata che dà la priorità agli investimenti nell’idrogeno pulito, nello stoccaggio dell’energia e nella produzione di acciaio e alluminio a basse emissioni. Inoltre, nel piano australiano è stata aggiunta anche la produzione di energia solare a basso costo tra le nuove priorità. L’investimento complessivo, secondo quanto riportato dal Guardian, secondo il Governo sarà di 20 miliardi dollari.

La coalizione del governo Morrison sostiene che il piano per raggiungere le zero emissioni sbloccherà tra i 60 e i 100 miliardi di dollari di investimenti aggiuntivi. Così, creerà 62mila nuovi posti di lavoro nell’industria pesante e minerari del Paese. Se il piano dovesse funzionare, il reddito nazionale lordo salirebbe del 1,6% e gli australiani sarebbero in media più ricchi di 2mila dollari nel 2050.

Anthony Albanese: “Con Morrison si tratta solo di marketing. Tutto sulla spesa, mai sulla sostanza”

ll nostro piano lavora con gli australiani per raggiungere questo obiettivo. Non legifera, non impone, non costringe. Li rispetta e capisce cosa vogliono gli australiani, ovvero proteggere le loro industrie” ha detto il primo ministro Morrison.

Il piano presentato da Morrison, però, non piace ai laburisti, che hanno definito la proposta una “truffa” priva di sostanza. Inoltre, hanno criticato il Governo per la decisione di non rilasciare i dettagli dell’accorgo raggiunto con i Nationals. “Non c’è nulla di nuovo in questo piano. La parola piano non costituisce un piano vero e proprio. Come sempre, con questo primo ministro, si tratta solo di marketing. Tutto sulla spesa, mai sulla sostanza“. A dirlo è Anthony Albanese, leader dell’opposizione in Australia.

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