Nel Pacifico potrebbero sparire diverse isole entro fine secolo

I cambiamenti climatici stanno devestando il nostro Pianeta. A sottolinearlo ancora una volta è l’Onu, attraverso il rapporto sul clima redatto dall’Ipcc, il Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico. Ad emergere è il destino catastrofico che attende la Terra se il riscaldamento globale non rimarrà sotto la soglia degli 1,5°C imposta dall’accordo di Parigi. A pagare il pezzo più alto saranno le nazioni insulari del Pacifico. Se la situazione non dovesse cambiare il rischio è quello di veder scomparire entro il secolo interi Paesi a causa dell’innalzamento del livello del mare.

Gli eventi climatici disastrosi sono destinati ad aumentare

Il Pacifico è tra i Paesi che hanno maggiormente risentito della crisi climatica. infatti, diverse Regioni sono vittime di maree anomale e cicloni. Ma non solo. Perché ad influire negativamente sul territorio è anche l’aumento della salinità delle falde acquifere. Questo fenomeno ha reso impossibile la coltivazione e si è andato ad aggiungere alla siccità e alla perdita di alcune isole a causa dell’aumento del livello del mare.

Gli esperti, a seguito dei dati emersi dal report delle Nazioni Unite, si aspettano che nel Pacifico la situazione continui a peggiorare, sia in frequenza degli eventi avversi che per gravità di essi, con l’aumento progressivo delle temperature sul Pianeta.

Il rapporto è molto allarmante. È al di sopra delle stime di tutti e porta avanti alcuni scenari catastrofici che riguardano il Pacifico, che a causa dell’innalzamento del livello del mare potrebbe perdere interi Paesi entro il secolo“. A dirlo al Guardian è Satyendra Prasad, ambasciatore delle Fiti e rappresentante permanente delle Nazioni Unite.

Inondazioni e tempeste catastrofiche si sono verificate nel Pacifico con una frequenza considerevole: ogni 10 anni. Si può congetturare fin da ora che cicloni, siccità e altri eventi catastrofici diventeranno più frequenti e intesi nelle piccole isole del Pacifico” ha aggiunto Prasad.

Il paradosso del Pacifico: è l’area più colpita, ma anche quella che inquina di meno

Il Pacifico, tra l’altro, è una delle aree meno inquinanti della Terra. Infatti, secondo quanto emerso dal rapporto realizzato da Greenpeace Australia Pacific, il territorio è responsabile solo dello 0,23% delle emissioni globali. Nonostante questo, però, è tra le zone più colpite dai cambiamenti climatici, oltreché più a rischio per il futuro.

Vedremo aumentare la salinità e il livello del mare. Questo significa che luoghi come Kiribati, Vanuatu e le isole Salomone diventeranno completamente inabitabili” ha detto al Guardian Nikola Casule, capo della ricerca e delle indagini di Greenpeace Australia Pacific.

I cinque scenari nel report dell’Ipcc

Nel rapporto realizzato dall’Ipcc vengono illustrati cinque possibili scenari basati su diversi livelli di emissioni di CO2. Lo scenario intermedio prevede che il riscaldamento globale venga superato di 2°C entro la fine del secolo. Negli scenari più catastrofici, invece, le temperature potrebbero alzarsi a 3,6°C e a 4,4°C sopra i livelli pre industriali entro la fine del secolo.

Per riportare le temperature ai livelli dell’accordo di Parigi, l’obiettivo è quello di riuscire a dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2030 e portarle a zero netto entro il 2050. Se non si invertirà la rotta, gli scenari a cui andrà incontro la Terra, Pacifico compresa, saranno disastrosi.

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