COP26: per l’Indonesia l’accordo per porre fine alla deforestazione è “ingiusto”

L’Indonesia ha messo in dubbio i termini dell’accordo siglato alla COP26 per porre fine alla deforestazione entro il 2030, solo pochi giorni dopo aver aderito insieme a più di 100 paesi.

Il ministro dell’Ambiente Siti Nurbaya Bakar ha segnalato che il Paese potrebbe non rispettarlo, affermando che le autorità non possono “promettere ciò che non possiamo fare. Bakar ha dichiarato che costringere l’Indonesia a impegnarsi per la deforestazione zero entro il 2030 è “chiaramente inappropriato e ingiusto“. Nonostante il presidente Joko Widodo abbia firmato l’accordo sulla foresta, lo sviluppo rimane la massima priorità dell’Indonesia.

L’accordo deforestazione zero siglato alla COP26

L’accordo, concordato tra oltre 100 leader mondiali, è stato annunciato lunedì al vertice sul clima COP26 a Glasgow. È stato il primo annuncio importante dell’evento. I leader mondiali hanno stabilito di porre fine alla deforestazione, e di invertirla, entro il 2030. Questo grazie anche al contributo di 19 miliardi di dollari di fondi pubblici e privati. Gli esperti hanno accolto con favore l’accordo, ma hanno avvertito che un precedente accordo nel 2014 “non è riuscito a rallentare affatto la deforestazione”. Sottolineando l’importanza di dare seguito alle parole con i fatti.

L’abbattimento degli alberi contribuisce al cambiamento climatico perché impoverisce le foreste che assorbono grandi quantità di CO2. Già diverse foreste protette del mondo stanno emettendo più CO2 di quanta non riescano ad assorbirne. Lo stop alla deforestazione è cruciale per mantenere l’aumento del riscadalmento sotto 1,5 gradi.

L’Indonesia punta allo sviluppo, non all’ambiente

In un post su Facebook, Bakar ha sostenuto che le vaste risorse naturali del Paese devono essere utilizzate a beneficio della sua gente. Citando la necessità di abbattere le foreste per far posto a nuove strade.
Il massiccio sviluppo dell’era del presidente Jokowi non deve fermarsi in nome delle emissioni di carbonio o in nome della deforestazione“, ha detto.

La ricchezza naturale dell’Indonesia, comprese le foreste, deve essere gestita per il suo utilizzo secondo principi sostenibili, oltre ad essere equa“, ha affermato.

Nel frattempo, il viceministro degli Esteri indonesiano Mahendra Siregar ha dichiarato che descrivere l’accordo come un impegno a deforestazione zero è “falso e fuorviante“.

Le foreste dell’Indonesia stanno sparendo

L’Indonesia ospita la terza più grande estensione di foresta tropicale al mondo, ma la deforestazione dilagante dagli anni ’60 ha visto la metà delle foreste del Paese abbattute dai taglialegna illegali per far posto a piantagioni commerciali come quelle utili alla produzione di olio di palma.

Le vaste foreste dell’Indonesia si stanno ancora riducendo, nonostante un marcato rallentamento del tasso di deforestazione negli ultimi anni.

Secondo il sito web di monitoraggio Global Forest Watch, nel 2001 il paese aveva quasi 94 milioni di ettari di foresta primaria, definita come foresta tropicale che non è stata completamente disboscata e ricresciuta nella storia recente.

Quella zona era diminuita di almeno il 10% fino al 2020.

Impostazioni privacy