Vaccino, l’agenzia del farmaco
degli Usa dà l’ok a Moderna

Il vaccino anti Covid di Moderna Inc. è stato autorizzato dalle autorità di regolamentazione degli Stati Uniti. L’Fda ha infatti stabilito che può essere distribuito nel Paese a chi ha oltre 18 anni, si legge nella nota dell’ente governativo. Quello di Moderna è il secondo vaccino a ottenere l’autorizzazione di emergenza questo mese.

“Con l’approvazione di due vaccini, la Fda ha compiuto un altro passo cruciale nella lotta alla pandemia globale, afferma il commissario Stephen Hahn. “Tramite il processo di revisione trasparente e scientifico, due vaccini sono stati approvati in modo veloce nel rispetto di standard di sicurezza rigorosi”, aggiunge. “Rimaniamo concentrati sul potenziamento della produzione per aiutarci a proteggere quante più persone possibile da questa terribile malattia”, ha dichiarato Stéphane Bancel, amministratore delegato di Moderna subito dopo la decisione della Fda. La consegna al governo degli Stati Uniti inizierà immediatamente, fa sapere l’azienda in una nota.

Nelle scorse ore il vicepresidente Usa uscente, Mike Pence, sono stati vaccinati contro il Covid-19 in diretta tv. A entrambi è stata somministrata la prima delle due dosi del vaccino. “È sicuro ed efficace, ha dichiarato Pence, definendo il vaccino “un miracolo della medicina”. “Costruire fiducia nel vaccino è ciò che ci porta qui stamane”, ha aggiunto. Insieme a loro, hanno ricevuto la dose il chirurgo generale Jerome Adams e la moglie. ​A tutti è stato iniettato il vaccino Pfizer.

A proposito di Moderna: negli Usa il datore di lavoro può chiedere ai dipendenti di farsi il vaccino

Intanto, sempre negli Stati Uniti, il governo ha stabilito che i datori di lavoro possono richiedere ai loro dipendenti di vaccinarsi contro il Covid e vietare loro l’accesso al posto di lavoro nel caso in cui si rifiutassero. Gli esperti sanitari ritengono che i datori di lavoro svolgano un ruolo chiave nella vaccinazione di massa. L’indicazione della US Equal Employment Opportunity Commission offre certezze perché finora il dibattito si era concentrato su un possibile obbligo per il test del Covid, che però aveva sollevato problemi di privacy.

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