Covid, l’Ema ha avviato la revisione continua del vaccino CureVac

Anche per il vaccino anti-Covid di CureVac è arrivato il momento della revisione continua (rolling review) dell’Agenzia Europea del Farmaco (Ema). Il Chmp (il comitato per i medicinali per uso umano) ha deciso di avviare le procedure che dovrebbero portare all’approvazione del farmaco sulla base dei risultati preliminari degli studi di laboratorio e dei trial clinici condotti su volontari adulti. I dati a disposizione indicano che il vaccino è in grado di innescare la produzione di anticorpi e cellule immunitarie contro il coronavirus.

Il processo di rolling review

Attualmente, CureVac sta continuando a condurre degli studi clinici volti a valutare la sicurezza e l’immunogenicità del vaccino, oltre alla sua efficacia contro Sars-CoV-2. L’Ema valuterà i dati mano a mano che saranno disponibili. Il processo di rolling review proseguirà fino a quando non ci saranno evidenze sufficienti per una domanda formale di autorizzazione all’immissione in commercio. Ciò dovrebbe avvenire in tempi più brevi del normale, come già successo per gli altri vaccini e gli anticorpi monoclonali contro il coronavirus.
Oltre a quello di CureVac, l’Ema sta conducendo la rolling review anche sul vaccino sviluppato da Janssen-Johnson & Johnson (dal primo dicembre 2020) e su quello di NovoVax (dal 3 febbraio).

Le caratteristiche del vaccino di CureVac

Proprio come i vaccini di Pfizer-Biontech e Moderna, anche quello messo a punto da CureVac si basa sulla tecnologia dell’Rna messaggero. Contiene, infatti, una molecola di mRna con le istruzioni per produrre la proteina Spike. In seguito all’inoculazione del vaccino, le cellule producono tale proteina, innescando una risposta immunitaria. In caso di un’eventuale infezione da Sars-CoV-2 il sistema immunitario di chi ha ricevuto il farmaco sarà pertanto in grado di riconoscere e neutralizzare la proteina Spike, utilizzata dal virus per aggredire e infettare il corpo.
Il vaccino CureVac è fra quelli acquistati dall’Unione europea. All’Italia spettano, da contratto, 30,285 milioni di dosi, dopo il via libera dell’Ema.

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