Tumore al seno, dai sintomi alle nuove cure che aumentano la sopravvivenza

Il tumore al seno è il cancro più diffuso nelle donne e la seconda causa di morte per tumore nel genere femminile. Ogni anno in Italia vengono diagnosticati 55.500 nuovi casi (55.000 donne e 500 uomini) di tumore del seno. Grazie, però, ai continui progressi della medicina, nonostante il continuo aumento dell’incidenza (+0,9 per cento ogni anno), di tumore del seno oggi si muore meno che in passato, tanto che la mortalità fa segnare un calo del 2,2 per cento ogni anno.

Tumore al seno, aumenta la sopravvivenza grazie a un mix di farmaci

Su questo fronte, buone notizie sono arrivate dal Congresso 2021 di Esmo, la Società europea di oncologia medica. Un gruppo di donne in post menopausa con tumore alla mammella in stato avanzato è stato sottoposto a una cura a base di ribociclib e letrozolo. Il mix di questi due farmaci ha dato risultati estremamente positivi. Il lavoro ha dimostrato che dopo 5 anni le pazienti trattate in questo modo hanno avuto più del 50% di possibilità di sopravvivenza rispetto a quelle che assumevano solo il letrozolo. Ribociclib ha mostrato una riduzione del 24% del rischio di morte con una sopravvivenza globale mediana, pari a 63,9 mesi. È la più lunga sopravvivenza finora raggiunta per il tumore della mammella allo stadio avanzato.

Tumore al seno, cause e fattori di rischio

Come già accennato, il carcinoma mammario è il tumore più frequente nelle donne.
Tra i fattori di rischio individuati ce ne sono alcuni non modificabili, come l’età e i fattori genetici. La maggior parte dei tumori al seno colpisce le donne oltre i 50 anni, mentre il Il 5­-7 per cento circa dei tumori della mammella è ereditario.
Esistono però altre cause che incidono sullo sviluppo di questo tumore, che possono essere modificate. Tra gli stili di vita dannosi si possono citare, per esempio, un’alimentazione povera di frutta e verdura e ricca di grassi animali, l’abitudine al fumo e una vita particolarmente sedentaria.

Quali i sintomi del tumore al seno

Ai primissimi stadi, il tumore alla mammella può rivelarsi difficile da diagnosticare. Il quadro di esordio è caratterizzato da lesioni molto piccole e spesso asintomatiche, non palpabili durante l’esame clinico e scoperte soltanto durante lo screening mammografico. Quando il tumore cresce, tra i sintomi che possono manifestarsi troviamo gonfiore o ispessimento della mammella, cambiamenti nella forma o dimensione del seno, piccole ulcere e infiammazioni.

L’importanza dell’autoesame

La difficoltà della diagnosi può essere facilitata dall’autoesame del seno, una delle armi di prevenzione più importanti contro questa malattia. Questo esame, se eseguito correttamente e regolarmente, può aiutare a ridurre il rischio di diagnosticare un tumore del seno in fase avanzata.
L’autoesame del seno andrebbe effettuato almeno una volta al mese, osservando il seno per notare qualsiasi cambiamento inusuale. All’ispezione visiva per notare cambiamenti di forma o dimensione, deve sempre seguire un autopalpazione del seno. Esercitando una leggera pressione ed eseguendo movimenti circolari, si va a perlustrare la zona alla ricerca di eventuali masse anomale, o ispessimenti.
Un consiglio è quello di effettuare questo controllo periodico anche sotto la doccia. La pelle umida risulta infatti più facilmente percepibile, mentre i tessuti mammari tendono a rilassarsi grazie al calore.

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