Omicron, la protezione fornita dal booster cala dopo due settimane

Secondo quanto riferito dai ricercatori dell’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito, la protezione contro la variante Omicron del coronavirus Sars-CoV-2 fornita dalla dose booster inizia a calare dopo circa due mesi. Per giungere a questa conclusione, gli esperti hanno preso in esame più di un milione di persone infettate dalla variante Delta o Omicron nel Regno Unito. L’arco di tempo preso in esame è stato quello compreso tra il 27 novembre 2021 e il 12 gennaio 2022.

La protezione fornita contro Omicron

Nel corso dello studio, pubblicato su The New England Journal of Medicine, i ricercatori hanno verificato l’eventuale sviluppo del Covid-19 lieve nei pazienti, a prescindere dal loro eventuale ricovero in ospedale. È emerso che per chi si era sottoposto alla dose booster (con lo stesso vaccino) le probabilità di sviluppare una malattia lieve legata alla variante Omicron era più ridotta. Si parla di una protezione del 67,2% contro quella offerta da due dosi del vaccino di Pfizer a 25 o più settimane di distanza dall’inoculazione (pari all’8,8%).

Tuttavia, a distanza di 10 settimane di distanza dall’inoculazione, la protezione contro Omicron fornita dal booster è scesa al 45,7%. Le percentuali cambiano prendendo in considerazione chi ha ricevuto un richiamo di Moderna dopo aver ricevuto due dosi di Pfizer. In questo caso la protezione iniziale era del 73,9% dopo due o quattro settimane ed è scesa al 64,4% dopo cinque-nove settimane.

Per quanto riguarda la protezione contro la malattia severa, l’Istituto Superiore di Sanità ha recentemente reso noto che è pari all’85% per i vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni. È all’88%, invece, nei vaccinati con ciclo completo da 91 a 120 giorni e all’82% in chi ha ricevuto la seconda dose da oltre 120 giorni. Con la dose booster, invece, la protezione arriva al 92%.

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