Disturbi alimentari: la perdita d’identità nei giovani post Covid

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Scuole chiuse, sport e socialità negata. Negli ultimi tempi sui giornali leggiamo di risse tra giovani che si danno appuntamento, ragazzi giovanissimi ritrovati morti suicidi per una sfida social o rabbia inspiegabile che spinge un ragazzo ad accoltellare una giovane runner. Ma tutto questo è conseguenza della pandemia? Si. “Gli adolescenti purtroppo sono quelli che più di tutti hanno sofferto e sacrificato durante questo ultimo anno”.

A parlare è Daniela Cardamoni, presidente dell’Associazione Arpea Onlus, che si occupa spesso di assistere psicologicamente giovani e giovanissimi nella Capitale. Tra le eredità di questa pandemia da Covid che più di frequente la dottoressa e la sua equipe si trovano ad affrontare durante gli incontri con i ragazzi ci sono i disturbi alimentari e comportamentali. Problemi legati sicuramente al continuo isolamento e all’attaccamento quasi ‘morboso’ con tutto ciò che è video o legato ai social network.

Disturbi alimentari causa Covid che confermato una ricerca di poche settimane fa

Del resto, non più tardi di 15 giorni fa, un report dell’ADI (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione clinica) aveva sottolineato come ci sia stato un +30% di incremento medio dei casi di disturbi alimentari nell’ultimo anno (febbraio 2020-febbraio 2021, l’inizio del Covid) rispetto allo stesso periodo 2019-2020. E con un abbassamento della fascia di età (13-16 anni) e un aumento delle diagnosi, soprattutto di anoressia nervosa.

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