Covid, da Israele un farmaco con gli anticorpi del plasma

Il farmaco israeliano creato con gli anticorpi trovati nel plasma dei pazienti guariti dal Covid funziona. Il test su dodici pazienti avrebbe risposto positivamente. Secondo i medici i pazienti sono in condizioni buone a sufficienza per restare a casa ma ancora devono essere testati per capire se sono negativi al virus. “Per un medico assistere ad un tale miglioramento in un così breve periodo di tempo è sorprendente”, è stato il commento del medico che ha somministrato il farmaco.

Come funziona il farmaco anti Covid

Il funzionamento del farmaco lo ha spiegato Amir London, il Ceo dell’azienda farmaceutica produttrice, la Kamada. “Abbiamo usato plasma convalescente come materiale grezzo, ma poi sottoposto a trattamento farmaceutico e processato per diventare farmaco”. 

In questo modo è possibile ridurre la carica virale nei pazienti e migliorare dunque la loro condizione di salute. Il prodotto è una globulina iperimmune, a volte definita come vaccino passivo, poiché a differenza di un vaccino regolare che induce l’organismo a creare anticorpi per combattere il Covid, contiene anticorpi presi da altri individui.

Se per l’efficacia i risultati sono incoraggianti, tuttavia la stessa casa farmaceutica invita alla cautela. Il farmaco è stato sperimentato infatti per il momento solo su pazienti in condizioni moderate, affette da polmonite da Covid-19, ma non ancora in ventilazione. Il suo utilizzo come antivirale potrebbe avvenire proprio in questa fase, quando la carica virale è alta ma prima del deterioramento.

Terapia a base di plasma: come funziona e i dubbi

Nei giorni scorsi il suicidio di Giuseppe De Donno, l’ex primario di pneumologia dell’ospedale Carlo Poma di Mantova, ha fatto tornare in primo piano il dibattito sulla terapia a base di plasma. Era stato lui, infatti, durante la prima ondata di Covid-19 ad avviare questo tipo di cura, con risultati incoraggianti.

La terapia con plasma da convalescenti prevede il prelievo del plasma da persone guarite dal Covid-19. Successivamente è somministrato  a pazienti affetti da Covid-19 come mezzo per trasferire gli anticorpi sviluppati dai pazienti guariti, a quelli con infezione in atto. Tuttavia, il ministero della Salute aveva stabilito che fossero necessari ulteriori studi, ritenendo che non ci fossero robuste evidenze scientifiche.

 

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