Covid-19, test sull’uomo per il vaccino in Italia: via il 24 agosto

Inizierà il prossimo 24 agosto la sperimentazione sull’uomo del vaccino contro il coronavirus all’Istituto Spallanzani di Roma. A dare l’annuncio la stessa struttura sanitaria, oltre ai vertici della Regione Lazio. Si cercano, adesso, novanta volontari da sottoporre ai test, nella speranza che il vaccino approntato dai ricercatori italiani possa prevenire in maniera efficace la diffusione di un virus che, in tutto il mondo, ha contagiato oltre 19 milioni di persone provocando oltre 700mila decessi, come riportano i dati della Johns Hopkins University.

Zingaretti: “Investimento da 5 milioni”

Soddisfatto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che sui propri canali social ha commentato: “Arrivate allo Spallanzani le prime dosi del vaccino completamente made in Italy pronto ora alla fase di sperimentazione sull’uomo. Finanziato dalla Regione Lazio con un investimento da 5 milioni insieme al Ministero della Ricerca. Dal 24 agosto sarà somministrato a 90 volontari.

Messaggio di tono simile anche dall’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato: “Sono arrivate all’Istituto Spallanzani le prime dosi del vaccino ‘made in Italy’ e dal 24 agosto siamo pronti alla sperimentazione sull’uomo – queste le sue parole, riportate da Il messaggero -. Lo Spallanzani sta completando la ricerca dei volontari per la sperimentazione”.

Chi e come può partecipare alla sperimentazione del vaccino

Proprio l’Istituto Spallanzani, in una nota diffusa nella giornata di venerdì, ha diffuso un vero e proprio appello per la ricerca dei volontari da sottoporre al test. Si cercano, nello specifico, soggetti sani, di ambo i sessi, di età compresa tra i 18 e i 55 anni e tra i 65 e gli 85 anni, iscritti al Servizio sanitario nazionale, che non abbiano partecipato ad altri studi clinici negli ultimi 12 mesi e che non abbiano contratto Covid-19.

L’Istituto di ricerca invita gli interessati a chiamare il numero 06.55.170.203 dalle 9 alle 17, oppure a scrivere una mail all’indirizzo dirsan@inmi.it. Nella nota si fa appello anche agli utenti social perché condividano il messaggio e i contatti.

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