Coronavirus, si muore anche per colpa delle fake news

La ‘viralità’ di alcune notizie, diffuse senza alcuna verifica, può essere drammatica tanto quanto la diffusione del Coronavirus, in un periodo d’emergenza come quello che stiamo vivendo. E’ quanto conferma l’International Fact-Checking Network attraverso le parole dell’associate director Cristina Tardaguila. “E’ incredibile quello che il panico e la mancanza di dati corretti possano fare alla nostra mente e alla nostra capacità di distinguere la verità dalla finzione – ha dichiarato al Retuers Institute -. Il Covid-19 è la sfida più grande che i ‘fact-checker’ abbiano mai affrontato”.

Tardaguila, brasiliana residente in Florida, è tra i coordinatori di ‘#CoronaVirusFacts Alliance’, una rete globale di ricercatori e giornalisti che combattono la diffusione di fake news nel mondo. Al momento sono oltre 100 i giornalisti che fanno parte di questa realtà, in rappresentanza di 45 Paesi.

Gli esempi drammatici

“E’ necessario essere veloci nel nostro lavoro, perché la diffusione di notizie false legate alla salute può avere gravi conseguenze. Non è come per la politica, in quel caso a metà delle persone non importa ciò che dici. Per la salute è diverso, importa a tutti. La pressione è altissima”. Uno degli esempi negativi più incredibili riguarda una fake news secondo cui bere alcool puro avrebbe aiutato a combattere il virus. Una convinzione assolutamente falsa e potenzialmente dannosa. Tardaguila ha raccontato come, inizialmente, non potesse credere che una fandonia del genere potesse essere presa sul serio. Purtroppo, però, in Iran si sono registrate diverse morti proprio di persone che avevano ingerito alcool puro. Ciò ha convinto l’IFCN a cambiare drasticamente prospettiva. “Il momento storico è davvero particolare, la gente è disposta a credere all’incredibile” ha detto.

Fake news e politica

Sono cinque le ‘ondate’ di fake news relative al Coronavirus individuate dall’IFCN: La prima riguarda le falsità sulle origini, la seconda la diffusione di video fuori contesto di gente che crolla al suolo, la terza caratterizzata da false cure spesso improponibili o dannose, la quarta che vede il risveglio di nazionalismi estremi e la quinta che diffonde false notizie su test e gestione della quarantena. Nelle ultime due ondate vanno a mescolarsi emergenza sanitaria e politica, rendendo la questione ancor più delicata. “Sono brasiliana, nel mio Paese il momento è particolare – ha detto Tardaguila -. Abbiamo tantissimi contenuti da verificare, dobbiamo dare priorità anche a questo aspetto. Quanto è importante verificare le dichiarazioni di un politico che dice qualcosa di stupido o propone una falsa cura? Con tutte le informazioni potenzialmente mortali che si diffondono, dobbiamo partire da quello”.

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