Coronavirus, Ricciardi: “Il vaccino sarà prodotto in Italia”

Nei prossimi mesi, una parte sostanziale del vaccino per il coronavirus Sars-CoV-2 potrebbe essere prodotta in Italia. A sostenerlo è Walter Ricciardi, membro del comitato esecutivo dell’Organizzazione mondiale della sanità e Consigliere del ministro Speranza, che ha affrontato l’argomento durante la trasmissione Agorà su Rai 3. “Devo dire con piacere che in questo caso l’Europa è molto più avanti rispetto agli Stati Uniti”. Il vaccino a cui stanno lavorando l’Università di Oxford e l’azienda Irbm di Pomezia, infatti, “è in una fase di sviluppo più avanzata rispetto all’altro”. Secondo Ricciardi, se tutto andrà come previsto le prime dosi saranno pronte entro l’autunno.

La replica alle affermazioni dell’Oms

Commentando le recenti affermazioni della dottoressa Maria Van Kerkhove, capo del team tecnico anti-Covid-19 dell’Organizzazione mondiale della Sanità, Ricciardi si è detto in disaccordo. “Dall’Oms si è avuta una risposta inaccurata e sbagliata” rispetto al fatto che gli asintomatici raramente trasmettano il virus. “La trasmissione da asintomatici è tipica di questo virus e rappresenta una delle differenze principali rispetto a Sars e Mers”. Ricciadi spiega che la trasmissione da asintomatici, “o meglio da paucisintomatici o presintiomatici”, è caratteristica del coronavirus ed è la ragione per cui si è diffuso il tutto il mondo in poco più di un mese. “Altre epidemie impiegano 6 mesi o un anno per ottenere lo stesso risultato”. Parlando dell’Oms, Ricciardi sostiene che è l’unica organizzazione in grado di contrastare la pandemia. “È giusto criticare l’Oms quando commette degli errori, come nel caso della risposta inaccurata e priva di evidenze scientifiche sugli asintomatici, ma non per questo bisogna smettere di sostenerla”.

La situazione in Italia

Ricciardi spiega che in Italia la situazione è migliorata, ma che per il momento è prematuro parlare di “pericolo scampato”. “D’altronde solo l’altro giorno l’Oms ha parlato della giornata peggiore dall’inizio della pandemia a livello mondiale. Dobbiamo stare attenti a circoscrivere i focolai man mano che appaiono e continuare a comportarci bene”. Parlando della possibile mutazione del virus, l’esperto chiarisce che per il momento non ci sono ragioni per pensare che si sia indebolito. “Se la situazione è migliorata il merito è del distanziamento sociale e delle misure messe in atto”. Il Consigliere del ministro Speranza si è poi soffermato sull’utilizzo dei guanti. “L’evidenza ci dice che vanno indossati solo da operatori sanitari che sanno come si utilizzano. Personalmente non li ho mai usati né consigliati”.

Il coronavirus circolava già a ottobre?

Parlando dell’ipotesi che il coronavirus circolasse a Wuhan già da ottobre, recentemente sollevata dai risultati di uno studio dell’Università di Harvard, Ricciardi si è detto scettico. “Sono solo ipotesi e non c’è nessuna certezza. Probabilmente meritano di essere approfondite, ma secondo me non sono affidabili”. I risultati della ricerca, basata sull’utilizzo delle immagini satellitari, indicano che a Wuhan gli ospedali erano particolarmente affollati già a ottobre. “Non possiamo sapere se quell’affollamento fosse legato al coronavirus. L’unica certezza è che la Cina ha perso i primi 20 giorni cercando di negare l’evidenza che un collega aveva denunciato”.

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