Coronavirus, bufera Rivotril: “Lo si usa in silenzio anche in Italia”

(Torino). I malati terminali di Coronavirus in Francia trattati con il Rivotril, con lo scopo di alleviarne le sofferenze. L’utilizzo di questo farmaco, solitamente impiegato per contrastare l’epilessia, ha generato diverse polemiche sul fronte eutanasia e fine vita. Così sull’argomento ha deciso di intervenire il dottor Silvio Viale, medico di Torino che per anni si è occupato di questi temi.

Coronavirus: quali i malati curati con Rivotril

“In Francia è stato autorizzato l’uso extra ospedaliero” ha ricordato il medico, che ha poi voluto chiarire di quali pazienti affetti di Coronavirus si tratta: “Parliamo di malati terminali e di situazioni gravi, siamo nel campo del fine vita. Mi fa comunque piacere che l’argomento sia alla ribalta. Si sente molto parlare di morte, ma molto poco del fine vita”.

Il dottore ha spiegato che, anche in tempi di Coronavirus, il tema continua a essere di stringente attualità anche se se ne parla poco: “Infatti è passata un po’ sotto silenzio la coppia friulana che è andata in Svizzera ottenendo il suicidio assistito. Un fatto che sembra quasi contraddittorio in questo periodo, ma dimostra come ognuno si trovi di fronte alle proprie problematiche“.

“Eutanasia? Polemica fuori luogo”

Viale è comunque convintissimo sulla bontà della scelta: “L’uso del Rivotril in Francia è positivo, perché dà un’attenzione umana a casi personali. La polemica di chi la ritiene eutanasia senza consenso del paziente è fuori luogo”.

Il medico ha quindi rilanciato affermando che, Coronavirus o meno, queste situazioni si verificano silenziosamente anche in Italia: “La Francia dimostra un’attenzione che in Italia sembra trascurata. In Italia lo si fa, ma non lo si dice perché la polemica sarebbe immediata“.

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