La capacità di percepire il tempo si sarebbe ridotta col lockdown: lo studio

Secondo un nuovo studio pubblicato su Plos One, durante la pandemia si è ridotta la capacità di percepire il tempo. A sostenerlo sono gli autori della ricerca, Daria Pawlak e Arash Sahraie, dell’University of Aberdeen. Secondo quanto emerso, infatti, col passare del tempo diventa più difficile ricordare quando si sono verificati gli eventi. La causa di tutto ciò? Proprio la pandemia. Ma già altre ricerche avevano suggerito che il Covid-19 avesse causato questa alterazione. Come hanno fatto i ricercatori a studiare gli effetti della pandemia sulla percezione del tempo?

Lo studio in breve

Coinvolgendo 277 persone, i ricercatori hanno chiesto ai partecipanti di indicare l’anno in cui si sono determinati specifici eventi. Ad esempio, l’ingresso di Meghan Markle nella famiglia reale britannica, o l’anno della Brexit. Oltre questo, i vari partecipanti hanno completato una serie di valutazioni su resilienza, noia, depressione, e altri aspetti della salute mentale. 

Scritta Covid-19
Immagine | Pixabay @padrinan – Newsby.it

Come era prevedibile, più lontano era l’evento nel tempo, più era difficile ricordarlo, o averne una memoria più lucida. Va specificato però che la percezione di quanto successo un anno prima del sondaggio, e quindi nel 2021, era ugualmente confusa rispetto a quanto accaduto tre o quattro anni prima. Per semplificare, il campione che ha partecipato allo studio aveva difficoltà a ricordare gli eventi che erano accaduti in coincidenza con il lockdown.

Cosa dice lo studio

Mentre altre ricerche indagano ancora sugli effetti del long Covid, ormai ufficialmente dato per ‘certo’, dopo smentite, studi e approfondimenti vari, appare evidente come la pandemia – nonostante siano passati tre anni – porti ancora alla luce nuove informazioni e nozioni sconosciute. Dalla ricerca pubblicata su Plos One, ad esempio, è emerso che coloro che avevano commesso un maggior numero di errori, erano anche più inclini a mostrare maggiori livelli di ansia e depressione. Risultati, hanno sottolineato gli autori, molto simili a quelli che possono essere ottenuti con i detenuti. 

Per fare un esempio, gli autori della ricerca hanno presentato una situazione. Secondo quanto evidenziato, per avere un ricordo accurato del tempo in cui si sono presentati gli eventi c’è bisogno di un ‘ancoraggio’, ovvero eventi specifici: feste, compleanni o vacanze, quindi tutte situazioni che durante il lockdown sono venute a mancare. “Il nostro studio evidenzia un’alterazione del paesaggio temporale durante la pandemia. Le limitazioni imposte durante la pandemia hanno impoverito il nostro paesaggio temporale, influenzando la percezione del tempo degli eventi. Possiamo ricordare che sono accaduti, ma non ricordiamo quando”, hanno dichiarato gli autori.

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