Dal Brasile il vaccino contro la tossicodipendenza: lo studio

Dal Brasile arrivano delle buone notizie in ambito ‘salute’. Un nuovo studio che punta a sviluppare un vaccino contro la tossicodipendenza, condotto dai ricercatori dell’Università federale di Minas Gerais, avrebbe dato ‘risultati promettenti’. Il gruppo di scienziati, infatti, avrebbe già completato la prima fase di esperimenti sugli animali, una condizione fondamentale per procedere con i test negli esseri umani. Ma come funziona questo nuovo vaccino? Questo sarebbe stato sviluppato da alcune molecole modificate ottenute dalla stessa droga: iniettate negli animali, i ricercatori hanno osservato che il vaccino ha spinto il sistema immunitario a produrre gli anticorpi. Questi, successivamente, si sono legati alla droga già presente all’interno degli animali.

Ricerca
Ricerca | Pixabay @StockSnap

La ricerca in breve

I ricercatori hanno successivamente osservato che ciò ha ‘aumentato’ le dimensioni delle molecole della sostanza stupefacente: per questo motivo, le stesse non sono più riuscite ad attraversare la barriera emato-encefalica. Semplificando il concetto, l’animale non è riuscito a sentire l’effetto della droga iniettatagli, poiché le molecole non sono riuscite a raggiungere il cervello. Per questo motivo, nei test con l’uomo, i medici credono sia possibile ridurre la voglia di consumare sostanze stupefacenti attraverso questo nuovo vaccino.

Covid in Cina
Covid in Cina | Pixabay @zhugher

Scenario vaccini e pandemia

Restando in tema vaccini, divenuti uno strumento essenziale nella lotta contro il Covid-19 negli ultimi 3 anni, in Cina ci si prepara ad una nuova ondata della pandemia con due nuovi sieri. Questo nonostante l’Organizzazione mondiale della Sanità abbia dichiarato la fine della pandemia di Covid-19 lo scorso 6 maggio. Il Paese, infatti, si preparerebbe ad affrontare una nuova ondata di casi a fine giugno: secondo il massimo esperto cinese di malattie respiratorie, Zhong Nanshan, sono attesi 65 milioni di casi a settimana. Secondo Zhong, per contrastare la variante Xbb saranno presto disponibili altri due vaccini, mentre altri tre o quattro, saranno immessi a breve nel mercato. “Nello sviluppo di vaccini più efficaci, siamo in anticipo rispetto agli altri Paesi”, ha dichiarato l’esperto. La notizia era stata riportata dal Global Times, che ha citato alcune dichiarazione di Zhong espresse in un forum scientifico tenutosi a Guangzhou.

Mentre l’annuncio della Cina lascia perplessi, lo scorso 6 maggio un commosso Tedros Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms, aveva annunciato la fine della pandemia: “Il Comitato Oms ha raccomandato la fine dello stato di emergenza ed io ho accettato l’indicazione. È con grande speranza che ora io dichiaro la fine del Covid-19 come emergenza sanitaria globale, ma ciò non significa che il Covid sia finito in termini di minaccia alla salute globale. Resta infatti il rischio di nuove varianti emergenti che possono causare altre ondate di casi e morti“. Chi avrà ragione? La prudenza della Cina, o gli studi dell’Oms?

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