Zingaretti attacca Salvini: “Scellerato chi si toglie la mascherina per spot”

Nicola Zingaretti va all’attacco di Matteo Salvini. Il segretario nazionale del Partito Democratico, infatti, rilascia un’intervista a Fanpage.it e se la prende con tutti “quegli scellerati che per farsi pubblicità si tolgono la mascherina”. Per quanto il leader della Lega non venga mai nominato, il riferimento è piuttosto chiaro al recente convegno dei negazionisti in Senato, dove Salvini si era presentato volutamente senza mascherina, nonostante un addetto di Palazzo Madama gli avesse intimato di indossarla, come da regolamento.

Oltre a Salvini, Zingaretti lancia un patto per i giovani

Nell’intervista, oltre a parlare indirettamente di Salvini, Zingaretti si rivolge soprattutto ai giovani. Il segretario del Pd ribadisce la necessità di continuare a seguire le norme di sicurezza per evitare che la curva dei contagi da Coronavirus riprenda a salire: “Ci sono tre cose semplici che bisogna fare: mascherina, distanza di sicurezza e igiene delle mani”, ribadisce Zingaretti che ricorda come il Lazio, la Regione da lui governata, sia stato anche il primo territorio ad avere casi di Covid confermati (i due turisti cinesi, poi ricoverati allo Spallanzani e guariti).

Nell’intervista il segretario dem presenta anche il patto per i giovani e spiega perché sia importante questo manifesto per una generazione che pagherà il prezzo più alto dell’emergenza Coronavirus. “Oggi investire su una nuova generazione coincide con gli interessi dell’Italia. Non a caso le linee del Recovery Fund sono la digitalizzazione dei sistemi Paese, la green economy e inclusione sociale”.

Sul tema migranti Zingaretti ribadisce che si devono rivedere gli accordi con la Libia il prima possibile. “Bisogna riscrivere il famoso memorandum e il Partito democratico ha anche chiesto che questo avvenga in breve tempo”. E aggiunge: “Bisogna spingere l’Europa a promuovere corridoi umanitari, quote di accoglienza, chiamare l’Onu. Anche rispetto a quanto accaduto nei giorni scorsi, quando si è sparato a dei migranti. Ma tutto questo richiede protagonismo, non arrendevolezza o occhi chiusi”.

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