Scuola, le acque restano agitate: è scontro sulle assunzioni

Chi pensava che l’ok delle Regioni al protocollo sanitario da attuare nella scuole di tutta Italia avrebbe placato la polemica si sbagliava. La scuola ricomincia fra 16 giorni ma sono ancora diversi i nodi da sciogliere. Grattacapi non da poco per il governo e soprattutto per la ministra Lucia Azzolina, criticata dai sindacati, dalle opposizioni e persino da parte della maggioranza. Un ‘fuoco incrociato’ che, al momento, non mette a rischio il rientro in classe ma lascia ancora molti dubbi.

Il nodo assunzioni: per Cisl Scuola la copertura “non supera il 30%”

Una delle questioni più spinose è legata alle assunzioni: nelle graduatorie a esaurimento di diverse province italiane, soprattutto al Centro-Nord, infatti, molte classi di concorso sono esaurite e, con loro, anche le graduatorie di merito. Secondo Cisl Scuola, il numero delle assunzioni in ruolo dei docenti rischia di essere ben inferiore rispetto a quanto preannunciato, nelle scorse settimane, dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, firmatario del decreto per l’assunzione, a tempo indeterminato, di 84.808 docenti. Per il sindacato le assunzioni non supereranno le 30mila unità.

“C’è una percentuale bassissima di copertura dei posti che ad oggi non supera il 30% – afferma in una nota la segretaria di Cisl Scuola, Maddalena Gissi -. La situazione più disastrosa è sul sostegno. Verranno coperti a malapena i docenti andati in pensione. La prova lampante di scelte fallimentari in materia di reclutamento, che purtroppo si tramandano di governo in governo da troppo tempo”.

Il ministero dell’Istruzione, in tal senso, spera che alcuni posti siano assegnati tramite ‘call veloce’. Il vincolo dei cinque anni di permanenza, però, pesa non poco e c’è chi prevede il ricorso a 300mila supplenti, anche perché ai numeri attuali andrebbe aggiunto il cosiddetto ‘organico Covid’: si tratta di circa 70mila tra docenti e personale Ata.

La questione trasporti vicina alla soluzione

Una buona notizia, comunque, arriva dal punto di vista dei trasporti. La Commissione Trasporti della Conferenza delle Regioni e il Ministero delle Infrastrutture sono giunti a un accordo sulla deroga al distanziamento a bordo dei mezzi, considerando la limitata permanenza sui mezzi stessi da parte degli studenti per recarsi a scuola.

Sarà consentito fino all’80% del riempimento se si garantiranno le misure di contenimento dei rischi di contagio. Le Regioni hanno poi insistito sulla necessità di garantire adeguate risorse perché il Trasporto pubblico locale possa coprire economicamente il 20% dei posti invenduti.

Il ‘fuoco incrociato’ sulla ministra Azzolina

A preoccupare, dal punto di vista politico, è poi il ‘fuoco incrociato’ sulla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina. Se il parere delle opposizioni non sorprende, con Matteo Salvini che continua ad attaccarla, colpisce quello dei rappresentanti della maggioranza in parlamento.

Il capogruppo dei senatori del Partito Democratico, Andrea Marcucci, ha infatti definito “insufficiente” il contributo della ministra, scatenando l’ira del Movimento 5 stelle. “Chi la attacca, attacca l’intero governo – dicono i pentastellati -. Il Pd dica chiaramente se condivide quelle parole”.

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