Referendum, Viale: “Taglio parlamentari? Trovata populista”

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“Gli slogan come ‘mandiamoli a casa’ sono molto forti, ma con questo testo la legge costituzionale riduce il numero dei parlamentari limitando solo il potere decisionale dei cittadini”. Così Silvio Viale, esponente di Più Europa Torino e dell’associazione radicale ‘Adelaide Aglietta’, sostiene il ‘No’ al referendum del 20-21 settembre. Insieme a lui i Radicali, il Partito Liberale, il Comitato Noi no e l’associazione Sì Tav Sì Lavoro. Tutti convinti che il risparmio di un eventuale taglio dei parlamentari equivalga a quello di “una tazza di caffè”.

“Questa è una misura populista voluta da Di Maio e dai 5 Stelle per concentrare le decisioni tra pochi e su internet” afferma Viale.– Le altre forze politiche nascondono posizioni di opportunismo professando la libertà di voto dei cittadini. Purtroppo nel populismo molti ci cascano, quando ci si pentirà sarà troppo tardi”.

Referendum 2020: il quesito sul quale dovranno esprimersi gli elettori

Tra poco meno di un mese, gli italiani si troveranno di fronte al quarto referendum costituzionale della storia repubblicana. Il 20 e il 21 settembre, infatti, si svolgerà il referendum per il taglio dei parlamentari, dopo il rinvio forzato imposto dalle restrizioni epr la pandemia di Covid-19 alla fine di marzo. Gli elettori, nello specifico, saranno chiamati a decidere se confermare la riforma che punta a ridurre il numero di onorevoli. Si passerebbe dall’attuale numero di 945 a 600. I deputati da 630 diventerebbero 400, mentre i senatori da 315 scenderebbero a 200.

Verrebbero invece mantenuti i senatori a vita. Per questo tipo di referendum non è previsto il raggiungimento di un quorum. Vince chi ottiene anche un solo voto in più.

Questa è la domanda che si troveranno tutti gli elettori italiani sulla scheda: “Approvate il testo della legge costituzionale concernente ‘Modifiche agli articoli 56,57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei Parlamentari’, approvato dal Parlamento e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n.250 del 12 ottobre 2019?”

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