Presidente del Parlamento europeo: morto David Sassoli, cosa succede ora

La morte di David Sassoli ha generato unanime cordoglio nel panorama politico europeo e internazionale. Ma anche provocato un vuoto comunitario in uno dei ruoli cardine dell’Unione. Mai infatti era avvenuto che il presidente del Parlamento europeo venisse a mancare nel corso della sua carica. È così sin da quando tale figura scaturisce da elezione diretta (1979). Esiste invece il precedente di Alcide De Gasperi, scomparso nel 1954 durante il mandato da presidente dell’allora Assemblea comune europea. Ad ogni modo, come si procederà ora?

Il ruolo del presidente del Parlamento europeo

Per prima cosa, inquadriamo meglio il ruolo del presidente del Parlamento europeo. A livello di protocollo, tale figura precede tutte le altre cariche dell’Unione europea. Oltre a presiedere e coordinare dibattiti e attività del Parlamento, firma gli atti legislativi europei e l’approvazione del bilancio UE. È inoltre portavoce del Parlamento, di cui esprime la posizione, in occasione dei vertici del Consiglio europeo (ossia l’insieme dei capi di stato o di governo degli Stati membri dell’Unione).

Il suo mandato dura due anni e mezzo, mentre ogni legislatura ne dura cinque. Questo significa che per ogni elezione, con conseguente ricambio dei parlamentari, si alterneranno due diverse figure alla presidenza. Sin dal 1989, per convenzione e anche per velocizzare i lavori, ogni legislatura esprime un presidente del Parlamento europeo popolare e uno socialista. Questo per un accordo tra PPE e PSE, i due maggiori gruppi politici a livello comunitario. Per questo motivo, l’elezione avviene quasi sempre con ampie maggioranze.

David Sassoli e il suo discorso di insediamento

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So che se mettessimo in comune le nostre storie e ce le raccontassimo davanti a un bicchiere di birra, non diremo mai che siamo figli o nipoti di un incidente della storia. Ma diremmo che la nostra storia è scritta sul dolore. Non siamo un incidente della storia, ma figli e i nipoti di coloro che sono riusciti a trovare l’antidoto a quella degenerazione nazionalista che ha avvelenato la nostra storia. Se siamo europei è anche perché siamo innamorati dei nostri Paesi. Ma il nazionalismo che diventa ideologia e idolatria produce virus che stimolano istinti di superiorità e producono conflitti distruttivi“. Così David Sassoli, neoeletto presidente del Parlamento europeo, nel suo discorso di insediamento nel luglio del 2019.

Quando la carica si rende vacante

David Sassoli, primo presidente del Parlamento europeo della IX legislatura, era entrato in carica il 3 luglio 2019. Prima di lui tale ruolo era stato ricoperto da Antonio Tajani, di Forza Italia e del PPE. La carica è attualmente vacante, situazione come detto senza precedenti. Ma che, ovviamente, è prevista dal regolamento del Parlamento stesso.

L’articolo 18, infatti, spiega al comma 2 che “Qualora si renda vacante la carica di Presidente del Parlamento europeo, il primo vicepresidente esercita tale funzione fino all’elezione del nuovo Presidente“. I vicepresidenti sono sempre 14, e il primo di essi, Vicepresidente vicario del Parlamento europeo, è la maltese Roberta Metsola. Sarà lei a presiedere, come stabilito dall’articolo 12, anche la seduta dedicata all’elezione del nuovo Presidente.

L’elezione del nuovo presidente del Parlamento europeo

Il deputato che svolge temporaneamente la funzione di Presidente – prosegue l’articolo 12 – a norma del paragrafo 1 esercita i poteri del Presidente di cui all’articolo 3, paragrafo 2, secondo comma. Qualsiasi altra questione attinente alla verifica dei poteri sollevata durante la sua presidenza è deferita alla commissione incaricata della verifica dei poteri“.

Il nuovo Presidente del Parlamento europeo, invece, non sarà stabilito in base agli attuali vicepresidenti ma in seguito a specifiche candidature. “Le candidature devono essere presentate, prima di ogni scrutinio, al deputato che svolge temporaneamente la funzione di Presidente – afferma l’articolo 14. Non appena il Presidente è stato eletto, il deputato che svolge temporaneamente la funzione di Presidente a norma dell’articolo 12 gli cede il seggio presidenziale“.

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