“Patriota”: cosa significa il termine attribuito al Presidente della Repubblica

Secondo la Treccani è chi “ama la patria e mostra il suo amore lottando o combattendo per essa”. E cita due esempi storici

“Patriota”: cosa significa il termine attribuito al Presidente della Repubblica
Newsby Lorenzo Grossi 15 Dicembre 2021

Dal palco di Atreju, Giorgia Meloni aveva dettato il requisito affinché il prossimo Presidente della Repubblica ottenga i suoi voti: “Non accetteremo compromessi, vogliamo un patriota. Insomma: “La pacchia è finita”, avverte la presidente di Fratelli d’Italia. “Nelle prossime elezioni del Quirinale il centrodestra ha i numeri per essere determinante e noi vogliamo un Presidente eletto per fare gli interessi nazionali e non del Pd”. Un uomo, chiarisce Giorgia, “che abbia a cuore la difesa della nazione per la sua grandezza”, perché “non siamo una colonia di tedeschi, francesi, cinesi. Siamo l’Italia”. L’equazione, quindi, è semplice: “Patriota è chi fa l’interesse della nazione”. Eppure il vero significato del termine non c’entrerebbe moltissimo con il nazionalismo o la difesa della sovranità.

Che cosa dice l’Enciclopedia italiana sull’aggettivo “patriota”

Andando a scorrere il dizionario Treccani, un patriota è una “persona che ama la patria e mostra il suo amore lottando o combattendo per essa”. Ma il “peggio”, per il punto di vista di Giorgia Meloni, arriva subito dopo: “Durante la seconda guerra mondiale, furono così chiamati i partigiani, specialmente nel primo periodo della lotta per la Resistenza”. Insomma, proprio i partigiani antifascisti a essere citati dall’Enciclopedia italiana come i patrioti per antonomasia. Quelli che in certi ambienti di estrema destra, da cui Fratelli d’Italia fatica talvolta a prendere le distanze, si fa a gara a disonorare e delegittimare. Il primo tra gli esempi d’uso citati dalla Treccani, poi, è “i patrioti del Risorgimento”. Anche loro, come i partigiani, erano tutt’altro che un monolite ideologico: Mazzini era repubblicano, Garibaldi aveva simpatie socialiste, Cavour era un liberale anticlericale, Rosmini e Gioberti monarchici cattolici.

Gli esempi di Pertini e Ciampi

Di tutti i Presidenti della Repubblica che si sono succeduti finora, nessuno è mai arrivato a mettere in discussione l’amor di patria. Il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, aveva twittato una foto di Sandro Pertini, socialista, partigiano e antifascista: “Un presidente patriota”, scriveva. Ma Pertini non fu l’unico caso. Carlo Azeglio Ciampi, per esempio, riconciliò gli italiani con i loro simboli: l’Inno di Mameli, la bandiera (“va esposta nelle nostre case e tenuta con cura”) e il Quirinale, che chiamava la “casa di tutti gli italiani”. Non solo, ma ripristinò il 2 giugno (Festa della Repubblica) come giorno festivo attraverso la legge del 14 novembre 2000.

La critica di Calenda contro Meloni: “Mattarella non è un patriota?”

“Che vuol dire un presidente patriota? Mattarella non è un patriota? Fino a ora i presidenti che sono stati, traditori della patria? Se uno dice che Berlusconi è meglio, può dirlo. Ma se dice ‘serve un presidente patriota’ è insultante verso il presidente della Repubblica in carica, ha attaccato il leader di Azione, Carlo Calenda. “Il patriottismo è il senso della nazione, le idee e i valori che porta avanti. Mattarella questa cosa l’ha rappresentata molto bene, ce l’abbiamo un presidente patriota”.

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