Mike Pompeo vede Conte e Di Maio
ma si scontra con il Vaticano

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È durata solo alcuni secondi la permanenza di Mike Pompeo e Giuseppe Conte davanti alle telecamere all’arrivo del segretario di Stato Usa a Palazzo Chigi. Pompeo ha posato con il presidente del Consiglio per le foto di rito prima del loro incontro privato. Successivamente ha incontrato il ministero degli Esteri, Luigi Di Maio.

Libia, Di Maio: “Lavoriamo perché il cessate il fuoco sia permanente”

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“La Libia per noi è un tema di sicurezza nazionale, ci stiamo lavorando intensamente con i partner europei e gli Usa. Stiamo dialogando per stabilizzare la regione verso un ‘cessate il fuoco’ che sia permanente. Le ultime settimane sono state fondamentali, abbiamo visto molti passi avanti,il lavoro portato avanti ha dato i suoi frutti”. Queste le parole di Luigi Di Maio durante l’incontro con Mike Pompeo, Segretario di stato americano.

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Di Maio ha poi aggiunto preoccupazione per la situazione in Azerbaigian. “In questa sede vorrei esprimere la preoccupazione dell’Italia per i rinnovati scontri militari lungo la zona di contatto tra Arzebaigian e Armenia. La questione del Nagorno-Karabak si trascina senza soluzioni ormai da anni ma da oggi temiamo il rischio di una seria escalation militare con costi elevati per le popolazioni civile e per la stabilità regionale. Come italia abbiamo fatto tutto quello che potevamo nella gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo sia da est che da sud. È anche vero però che non può farcela da sola. Redistribuzione e rimpatri rappresentano due voci importanti che stiamo chiedendo nel patto europeo”.

Di Maio: “Rimpatri per chi non ha diritto ad asilo. Ridistribuzione sia europea”

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“Sul tema delle crisi umanitarie credo che l’Occidente si stia confrontando con un fenomeno globale da non sottovalutare. Come Italia abbiamo fatto tutto quello che potevamo, ma senza Unione Europea non possiamo farcela”. Così Luigi Di Maio durante l’incontro con il Segretario di stato Usa, Mike Pompeo. L’UE deve ridistribuire i migranti e rimpatriare chi non è perseguitato o non è vittima di guerra. Altrimenti non ce la faremo. Servono cuore e testa nella gestione dell’immigrazione. Come abbiamo ritrovato solidarietà per il Recovery Fund, dobbiamo ritrovarla anche nella gestione dei flussi migratori. Dobbiamo gestire i flussi a livello europeo, investendo più risorse per migliorare la qualità della vita nel nord Africa e nel Sahel, per fare anche in modo di creare canali umanitari per il rimpatrio di chi non può avere il diritto d’asilo in Italia”, ha concluso il ministro degli Esteri.

Coronavirus, Pompeo attacca la Cina: “Nascosto informazioni e provocato un milione di morti”

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“Siamo sempre accanto al popolo italiano in questo momento difficile. Abbiamo parlato anche di come far ripartire la crescita dopo la pandemia. Riprendersi dal virus? Questo passa anche dall’attribuzione delle responsabilità alla Cina, che ha evidentemente nascosto informazioni provocando la morte di oltre 1 mln di persone e perdite economiche per triliardi di dollari”. Così Mike Pompeo, in visita a Roma per un incontro con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

“Quando la Cina investe non lo fa mai per senza un secondo fine, sta cercando di sfruttare la propria presenza economica in Italia per il loro interesse. Ne abbiamo parlato con il ministro Di Maio e siamo entrambi preoccupati. Abbiamo consigliato di stare attenti alle partnership tecnologiche fatte con il Partito comunista cinese”.

Scontro aperto tra Pompeo e il Vaticano

Intanto è scontro tra il Vaticano e gli Stati Uniti. Il segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, mons. Paul Richard Gallagher, subito dopo l’incontro con Pompeo al meeting sulla libertà religiosa organizzato a Roma dall’Ambasciata Usa presso la Santa Sede, risponde così alla domanda dell’Ansa se la stessa mossa di organizzare unilateralmente il simposio non significhi una strumentalizzazione del Papa mentre Donald Trump è alle battute finali della campagna elettorale. “Sì, ed è proprio questa una delle ragioni per cui il Papa non incontrerà il segretario di Stato americano Mike Pompeo.

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