M5S, Di Battista lascia il Movimento dopo il voto su Rousseau

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Sulla piattaforma Rousseau, la base del Movimento 5 Stelle si è espressa a favore del governo Draghi. Se alcuni esponenti della forza politica, come Luigi Di Maio, hanno accolto con favore questa decisione, altri hanno avuto una reazione diversa. È questo il caso di Alessandro Di Battista, uno dei volti più noti e rappresentativi del M5S. Tramite un video su Facebook, il politico ha annunciato il proprio addio al Movimento, di cui faceva parte dal 2009.

Di Battista: “Rispetto la decisione degli iscritti, ma non riesco a digerirla”

Proprio non ce la faccio ad accettare un Movimento che governa con questi partiti. Rispetto le decisioni degli iscritti e le accetto, ma non riesco a digerirle. Da diverso tempo non sono d’accordo con le scelte del Movimento 5 stelle e non posso che farmi da parte. Il Movimento non parla più a nome mio e io non posso più parlare a nome suo. Non apprezzo questa scelta politica di sedersi con determinati personaggi, in particolare con partiti come Forza Italia. D’ora in poi parlerò solo a nome mio. Faccio un grande in bocca a lupo ai miei colleghi e ringrazio tutti, Da Beppe Grillo ai militanti, ma non riesco a superare questa cosa“. È con queste parole che Di Battista ha annunciato il proprio allontanamento dal M5S in un video pubblicato su Facebook. Non ha però escluso un suo eventuale ritorno: “Se poi un domani la mia strada dovesse incrociarsi di nuovo cin quella del M5S, vedremo: dipenderà esclusivamente da idee politiche, atteggiamenti e prese di posizione“.

Gli altri esponenti del M5S contrari alla decisione

Anche altri esponenti del Movimento 5 Stelle stanno avendo delle difficoltà ad accettare il risultato della votazione. Tra di loro c’è anche Pino Cabras, che ieri aveva spiegato la posizione di chi non vuole andare al governo con Draghi. Parlando di una possibile scissione, il deputato ha sottolineato che “non è una dinamica da escludere“. “Non voterò la fiducia a Draghi se le premesse sono queste, nessuno conosce il programma. Per convincermi, Draghi dovrebbe stupirmi con effetti speciali“, ha poi aggiunto.
Oltre a lui, anche il senatore Emanuele Dessì non ha accolto con favore il risultato. “Il voto di oggi è stata una brutta pagina per la democrazia“, ha dichiarato. Il senatore Mattia Crucioli e il deputato Andrea Colletti hanno fatto sapere che non voteranno la fiducia un aula.

La posizione di Lannutti e Toninelli

Elio Lannutti, noto per la sua contrarietà al governo Draghi, ha invece accettato la scelta della base. “Quello di Rousseau è un voto vincolante, che impone di votare la fiducia al nuovo governo“. Pensiero condiviso anche da Danilo Toninelli che, pur avendo votato “no” su Rousseau, commenta così il risultato: “Il voto va rispettato. Non sarà facile, ma ce la metteremo tutta“.

 

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