Lombardia, sindacati all’attacco: “Morti sul lavoro, Regione agisca”

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Circa 300 rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil si sono ritrovati a Milano, all’esterno di Palazzo Lombardia, per un presidio. L’obiettivo è quello di chiedere un’azione concreta, condivisa e soprattutto urgente nell’attività di prevenzione degli infortuni sul lavoro.

Cgil all’attacco: “Chi va a lavorare ha il diritto di tornare a casa la sera”

C’è un dato della Lombardia che è impressionante: nel mese di maggio ci sono sei morti. Io mi concentrerei su questo“, spiega Alessandro Pagano, segretario regionale Cgil. “Io poi non intendo fare correlazioni che non stanno in piedi. Ma maggio è il mese della ripartenza, e maggio ci restituisce questo dato. Facciamo attenzione tutti quanti, perché non può essere questa la tendenza“, aggiunge.

La situazione delineata dalla Cgil in Lombardia è molto chiara: se il lavoro riparte, non si può mettere a repentaglio la sicurezza. E anche la richiesta di Pagano è altrettanto chiara: “Si faccia un passo indietro, si riguardi bene all’interno dei posti di lavoro qual è la situazione. E poi si lavori avendo sempre bene in testa che chi esce di casa per andare a lavorare la mattina ha il diritto di tornare a casa la sera. Sano e integro. Come ci si aspetta che accada in un Paese normale“.

I dati Cisl: “In Lombardia 466 mila aziende, solo cinquemila ispezioni”

Molto severi sono però anche gli altri sindacati. “C’è una situazione drammatica nella nostra Regione. Ci sono 466 mila aziende certificate in Regione Lombardia, le ispezioni sono state solo poco più di cinquemila. Di queste ispezioni il 64% ha verificato che nel 2020 c’erano situazioni di irregolarità nell’ambito dei protocolli di salute e sicurezza. Sono numeri che non possono essere gestibili. Questa Regione deve smetterla di prendere impegni, fare promesse e non realizzare niente di quel che servirebbe per evitare questa strage“, aggiunge infatti Pierluigi Rancati, segretario regionale Cisl.

Ci sono degli impegni che la Regione deve rispettare. Il primo tra questi è garantire un’attività di controllo e di ispezione nei luoghi di lavoro per verificare l’applicazione delle norme anti infortunistiche. Per fare questo deve ridare vigore, forza, efficacia, efficienza ai servizi di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro. Perché la situazione è drammatica, con numeri ingestibili e inaccettabili“, sottolinea Danilo Margaritella, segretario generale Uil Milano e Lombardia.

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