Inps e scandalo bonus, Tridico: “Furbetti? Non sapevamo i nomi”

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Continuano le polemiche intorno ai bonus di 600 euro elargiti dall’Inps e quelle intorno alla figura di Pasquale Tridico. Il presidente dell’ente previdenziale è stato pesantemente attaccato da Matteo Salvini e, in commissione Lavoro alla Camera, ha difeso il suo operato anche in merito ai “furbetti” che hanno fatto richiesta del sussidio. “Non si avevano le informazioni al primo livello rispetto ai politici nazionali e locali. Si doveva per forza andare a vedere con un’azione amministrativa di secondo livello – ha infatti spiegato –. La norma è stata applicata correttamente. Gli approfondimenti sono in corso ancora oggi, saremo attenti e solerti. L’esigenza era pagare subito“.

Tridico e l’autonomia Inps: “Nessuno sa i nomi”

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Tridico è poi entrato ulteriormente nel merito di quanto è avvenuto, nel corso dell’audizione sui politici furbetti che hanno chiesto l’indennità prevista per le partite Iva in difficoltà. “Le notizie non state diffuse dall’Inps. Rimando al mittente le accuse di aver architettato e manipolato. Le strutture dell’Istituto sono indipendenti e autonome“, ha tuonato. E rivendicando la propria professionalità, ha aggiunto: “Il direttore di Repubblica, Molinari, il 7 agosto mi ha chiesto conferma dei nomi (dei parlamentari che hanno ricevuto il bonus di 600 euro per le partite Iva, ndr). Nomi che non gli ho dato“. Quindi “la notizia non è uscita né direttamente né indirettamente dal sottoscritto“.

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I nomi non li sa nessuno e non li sa l’Istituto, che garantisce la privacy“, ha quindi specificato il presidente dell’Inps. Tridico ha poi voluto spiegare cosa è realmente successo in merito alla recente fuga di notizie: “Qualche giorno fa ho ordinato un audit interno per capire se sono state trafugate dall’Istituto. La notizia dei 200 politici a livello nazionale e dei 5 deputati l’ho condivisa a fine maggio con il cda dell’Istituto, per permettere poi di poter fare le verifiche del caso. Che sono ancora in corso“.

Bonus e non solo: “Tutto il Paese si è appoggiato”

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L’Inps è comunque molto soddisfatta dei risultati ottenuti dall’iniziativa, come Tridico ha voluto rimarcare in maniera molto chiara: “Questo bonus 600 è un’attività nuova e di grande successo. Che, a differenza della cig, ha consentito di pagare la prestazione in 15 giorni lavorativi“.

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E il lavoro dell’Inps non finisce qui: “Fino al 13 agosto l’Istituto ha pagato 13 milioni di euro di Cassa integrazione a 6 milioni di persone e 4,1 milioni di bonus da 600 euro il primo mese, ad aprile“. Tridico ha quindi snocciolato l’elenco dei cittadini coperti in questi mesi difficilissimi: “L’Inps ha pagato il Reddito di emergenza per circa 300.000 lavoratori. Ha versato il bonus Baby sitting per circa 600mila richiedenti. Quindi abbiamo varato l’estensione della legge 104 per circa 195.000 beneficiari, per un totale di 13,3 milioni di persone. In tutto, durante quel periodo, sono state lavorate prestazioni Inps per 41 milioni di individui o aziende. Sostanzialmente, sommando le due cifre, si evince che tutto il Paese ha avuto a che fare con l’Istituto in quel periodo“.

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