Innovazione, Abodi: “Favorire prestito d’onore per i giovani”

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Bisogna dare possibilità ai ragazzi di realizzare i propri progetti imprenditoriali: sono tante le proposte che riceviamo e noi, come Governo, abbiamo il dovere di inserire le realtà innovative nel circuito economico produttivo e dobbiamo favorire il prestito d’onore, che deve essere maggiormente promosso, perché è importante mostrare fiducia a coloro che rappresentano il nostro futuro“. Lo ha dichiarato il ministro dello Sport e dei Giovani Andrea Abodi, in occasione della cerimonia di premiazione dei progetti innovativi promossa dall’Angi (Associazione nazionale giovani innovatori), tenutasi a Roma. “Dobbiamo investire sulla loro responsabilizzazione“, ha aggiunto.

“Il mio compito sarà assistere le giovani imprese”

È importante dare non soltanto valore al premio, ma anche alla vita produttiva dei soggetti premiati. Il mio compito sarà assistere queste giovani imprese nel percorso produttivo“, ha poi ribadito il ministro a margine dell’evento.

“Juve? È soltanto la punta estrema, si metta ordine”

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Abodi si è poi espresso in merito alla vicenda giudiziaria che coinvolge la Juventus.
La situazione della Juventus è soltanto la punta estrema e, per certi versi, anche clamorosa, di un fenomeno su cui non possiamo voltarci dall’altra parte”, perché “probabilmente la Juventus non è l’unica“, ha riferito. Dunque, ha aggiunto, “è il momento di mettere ordine e di andare a controllare in maniera più puntuale, perché ci sono società che si comportano in maniera estremamente corretta ed altre che, evidentemente, hanno interpretato in maniera troppo particolare le norme, e ciò determina un problema anche sul versante dell’equa competizione“. “L’autonomia sportiva deve esser garantita“, ma “i comportamenti gestionali devono esser monitorati, analizzati, valutati ed eventualmente sanzionati“, ha concluso Abodi, dichiarando di augurarsi che “i fenomeni degenerativi vengano regolati all’interno del sistema sportivo“.

Rebellin, Abodi: “Serve responsabilità sulla strada”

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Una chiosa finale sulla tragica scomparsa del ciclista veneto Davide Rebellin, travolto da un tir.
I numeri degli incidenti sulla strada sono ogni anno impressionanti e perciò non possiamo far finta di niente, ma dobbiamo ripristinare dei presidi educativi perché occorre agire sul fronte della responsabilizzazione di chi si mette alla guida. Dobbiamo fare in modo che chi toglie una vita si assuma sempre la sua responsabilità“, ha concluso il ministro.

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