“Imagine”, altro “colpo” a John Lennon: anche Meloni attacca il testo

“Imagine” è una canzone che tra un anno compirà i suoi primi cinquant’anni di vita, e che per generazioni è stata un inno alla pace e alla fratellanza per i cittadini di buona parte del mondo. Nel 2020, però, l’immortale brano di John Lennon è entrato nel dibattito culturale e politico dell’Italia contemporanea. Vedendosi attribuite delle etichette che probabilmente mai gli erano state affibbiate in questi ormai parecchi decenni.

“Imagine marxista”: l’opinione di Susanna Ceccardi

In queste ore è stata infatti Giorgia Meloni ad accordarsi a Susanna Ceccardi, la prima a mettere nel suo personale mirino il testo di “Imagine”. La sindaca di Cascina, nel frattempo divenuta candidata alla presidenza della Toscana per la Lega, già in anni passati aveva attaccato le parole di John Lennon, rivendicando la sua opinione in un recente intervento a ‘In Onda’, su La7.

Il tutto nacque nel 2016, quando Ceccardi si lamentò sui social della scelta di “Imagine” come canzone da far cantare ai bambini delle scuole primarie di Cascina per la recita di Natale. “È una canzone marxista“, si lamentò l’esponente del Carroccio. Che a distanza di quasi quattro anni spiegò meglio la sua opinione a Luca Telese e David Parenzo: “Fu una considerazione anche letteraria. Lo stesso John Lennon disse che era di ispirazione marxista, e infatti le parole lo sono“.

Le reazioni a La7 e la versione di Giorgia Meloni

Il tutto scatenò un piccolo putiferio in studio. “Immagina un mondo senza confini, religione e proprietà privata – proseguì Ceccardi accennando il ritornello di “Imagine” –. Un mondo così qualcuno lo ha immaginato“. “Non usi John Lennon contro John Lennon“, la rimproverò Telese. “A me va benissimo, ma dipingere i Beatles come la succursale di Soros… Francamente mi sembra…“, ironizzò Parenzo. L’altro ospite, il sociologo Marco Revelli, colpì ancora più a fondo: “Consiglierei alla candidata toscana un breve corso sulle culture novecentesche“.

Nel frattempo la stessa arena è divenuta il territorio di una nuova battaglia sullo stesso argomento. Giorgia Meloni è stata infatti ospite di Telese e Parenzo a ‘In Onda’, e non si è sottratta a una domanda sulla fatidica canzone di John Lennon. “Il testo di Imagine non mi appassiona. Dice che non ci siano le religioni e le nazioni. È l’inno dell’omologazione mondialista, io francamente sto da un’altra parte. Per me l’identità è un valore. Poi è una bellissima canzone. Se uno non capisse l’inglese e non sentisse il testo, però“, ha tagliato corto la leader di Fratelli d’Italia.

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