Dl ristori, confronto Governo-sindacati. Uil: “Lacune nel decreto”

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La trattativa fra Governo e sindacati, all’indomani dell’approvazione del Dl ristori, è serrata. Nella giornata di mercoledì c’è stato il primo incontro fra le parti sull proroga della cassa integrazione e il blocco dei licenziamenti. Venerdì invece ci sarà un altro incontro con l’esecutivo in videoconferenza per tentare di trovare una sintesi. “Il punto di caduta l’abbiamo già raggiunto. Era la terza riunione, ci sono stati confronti anche molto accesi ha dichiarato in merito Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil.

Bombardieri: “Difenderemo forme di mobilitazione, fino allo sciopero generale”

Per Bombardieri il Dl ristori promosso dall’esecutivo non è la risposta a tutte le domande fatte dai lavoratori in un periodo di pesante crisi come quello che il Paese sta vivendo a causa della pandemia. “Sono tante le lacune nel Decreto ristori – ha detto -. In momenti eccezionali bisogna rispondere con misure eccezionali.

“Bisogna collegare il blocco dei licenziamenti alla fruibilità della cassa integrazione – ha aggiunto il rappresentante dell’Unione Italiana del Lavoro -. Abbiamo spiegato al Governo che se la scelta sarà diversa, il sindacato difenderà i lavoratori con tutte le forme di mobilitazioni possibili, fino allo sciopero generale“.

Caso Whirlpool: “Sulla vertenza si è lavorato tardi e male”

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A tenere banco, oltre al Dl ristori, è inevitabilmente anche il caso legato alla chiusura dello stabilimento Whirlpool di Napoli, con l’azienda statunitense che ha deciso di delocalizzare la produzione di elettrodomestici. Lo stop definitivo è previsto per il prossimo 31 ottobre, gli operai sono ormai attivi da tempo con mobilitazioni pacifiche per attirare l’attenzione delle istituzioni sulla questione.

“Lo stato dell’arte è critico – ha dichiarato Bombardieri a tal proposito -. Ieri i lavoratori hanno manifestato dimostrando che si può protestare rispettando le norme dello Stato e i principi democratici. Per tanto tempo si è lavorato sulla vertenza ma tardi e male. Era chiaro che l’azienda avesse intenzione di lasciare il Paese. Lo abbiamo detto in molti casi. Rivendichiamo che il Governo si assuma impegni determinanti per dare occupazione a un settore che ne ha bisogno”.

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