Decreto anti-rave, Gasparri: “Bene la norma, ora si può discutere di pena massima”

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Il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, entrando al Senato è tornato sulla questione decreto anti-rave voluto dal governo Meloni. “Sono molto felice per la norma anti-rave e la sosterrò con convinzione: ora se si vuole si può discutere sull’entità della pena massima, se qualcuno ha dubbi infondati sul fatto che possa limitare libertà di espressione si scriva qualche parola in più per circoscriverla in maniera più netta attorno ai rave party. Un conto è il dettaglio, un conto è la sostanza. Si può discutere del tema delle intercettazioni: non siamo favorevoli all’uso improprio di queste ma vogliamo che vengano riservate per i reati di mafia, andrebbero controllati meglio i social dove questi appuntamenti vengono organizzati“, ha spiegato.

Bernini: “Questa norma non si occupa di dissenso nelle scuole”

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Favorevole all’approvazione anche Anna Maria Bernini, ministra dell’Istruzione e dell’Università. “Da ministra dell’Università lo dico: questa norma non si occupa di manifestazioni di dissenso nelle scuole o nelle facoltà, non ha alcunché da spartire. Può essere modificata dal Parlamento? Ci mancherebbe, è un decreto legge, è una proposta che il governo fa e su cui il Parlamento può lavorare. Io la considero largamente condivisibile, altrimenti non avrei votato a favore, perché è doveroso garantire la libera manifestazione di pensiero ma non l’illegalità. Qual è la linea di demarcazione? Per nulla evanescente. A un comportamento illecito, illegale o abusivo deve corrispondere una sanzione“, ha spiegato mentre si trovava in visita a Torino.

Della Vedova: “Avvio autoritario di questo governo, va ritirato”

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Critiche, invece, le opposizioni, a partire dal deputato di +Europa Benedetto Della Vedova fuori da Montecitorio: “È un decreto sbagliato e inutile, per sanzionare tali comportamenti ci sono già normative sufficienti. È una scelta ideologica per dare un avvio autoritario a questa esperienza di governo anche nella maggioranza si respira aria di dissenso. Meloni vuole dare segnale autoritario, loro vogliono fare propaganda di governo: la Meloni di lotta non può essere la stessa di Governo“, le sue parole.

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