Ddl Zan in aula al Senato:
è già scontro prima di iniziare

Il Ddl Zan approda al Senato ed è subito scontro politico. Alla fine della prima giornata il Ddl non è tornato in Commissione. Va avanti nel suo iter in Assemblea. Respinte infatti le pregiudiziali di costituzionalità, presentate da FdI e Lega, con 124 sì, 136 no e 4 astenuti.

Resta tuttavia la distanza tra le forze politiche. Leu, M5S e gran parte del Pd vogliono il via libera definitivo del testo senza modifiche rispetto a come è stato approvato dalla Camera. Mentre la Lega chiede molte modifiche. Italia Viva ha già annunciato la presentazione di emendamenti. Fratelli d’Italia è completamente contraria ed ha accolto con urla e fischi l’inizio della discussione sul disegno di legge.

Intanto nella giornata di ieri, vari esponenti politici sono tornati sul tema. Tra questi lo stesso Alessandro Zan, a margine di una manifestazione svoltasi a Roma a sostegno del suo disegno di legge. Per il centrodestra, flashmob di Fratelli d’Italia per chiedere l’affossamento definitivo. Mentre Salvini promette di voler discutere. Ma le posizioni di centrodestra e centrosinistra appaiono distanti e inconciliabili.

Zan: “Non è un testo ideologico, ma frutto di mediazione”

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“Il Ddl Zan non è il testo che ho voluto io ed è già una mediazione frutto di un lavoro durato un anno. Quindi non è un testo ideologico“, ha dichiarato Alessandro Zan. Intervistato nel corso della manifestazione ha ribadito che “L’Italia aspetta questa legge da trenta anni”. E ha aggiunto: “La legge contro discriminazione è priorità perché l’Italia è borderline e assomiglia all’Ungheria“.

È responsabilità dei senatori, dunque, approvarla. “Al Senato si sta riproponendo un tentativo della destra di affossare la legge, esattamente come è accaduto alla Camera. Un fatto che dimostra come da parte loro non c’è alcuna intenzione di approvarla. A Renzi – ha aggiunto Zan – dico che una mediazione con la destra non è possibile, perché vogliono solo affossare la legge. Bisogna proseguire seguendo i contributi arrivati da Italia Viva alla Camera. Bisogna essere liberali e democratici e non sovranisti”, ha concluso l’onorevole del Pd.

Salvini: “Cerchiamo un accordo in buonafede”

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Salvini prima di entrare a Palazzo Madama ha dichiarato che la Lega vuole modificare il Ddl e non affossarlo. “Noi cerchiamo un accordo, siamo in buonafede per provare a trovare una soluzione confrontandoci. Letta sembra che voglia inventarsi un litigio tutti i giorni. Zan non si fida? Gli emendamenti sono stati depositati in forma scritta. Se non si fida di noi si fidi del testo che abbiamo scritto”, ha dichiarato il leader della Lega.

La proposta del Carroccio appena iniziato il dibattito in aula per voce del presidente della Commissione Giustizia, il leghista Andrea Ostellari, è stata di sospendere i lavori e convocare una riunione dei capigruppo per verificare la possibilità di un’intesa.

La Russa (FdI): “Ddl Zan incostituzionale”

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Oggi pomeriggio Fratelli d’Italia ha organizzato un flash mob di protesta contro il Ddl Zan. Tra gli esponenti del partito di Giorgia Meloni c’era anche il senatore Ignazio La Russa. “Al Senato FdI presenta una pregiudiziale di incostituzionalità perché questa legge va contro i principi della Costituzione che garantisce la libertà di opinione“, ha spiegato ai cronisti.

Mirabelli (Pd): “Nessuna divisione nel centrosinistra sul Ddl Zan”

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Il senatore del Pd Franco Mirabelli, uscendo dalla Commissione Giustizia, ha ribadito la posizione del Partito democratico. E ha fugato dubbi su eventuali crepe nel centrosinistra. “Non ci sono divisioni nel centrosinistra, siamo pronti a decidere in aula i tempi per votare il Ddl Zan. Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità. Il Pd è unito e va avanti, è assurdo che chi ha votato il Ddl alla Camera non lo voti in Senato. Noi non dobbiamo concordare con nessuno il testo”.

Maiorino (M5S): “Chi strizza occhio al centrodestra nega esistenza problema”

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Posizione analoga anche per il Movimento 5 Stelle. Che non risparmia una stoccata agli “indecisi“. “Il M5s ha sostenuto questa legge fin dall’inizio. I numeri ci sono se tutte le forze che l’hanno sostenuto alla Camera lo faranno anche in Senato. C’è qualcuno che strizza l’occhio al centrodestra e sono forze che hanno sempre negato l’esistenza del problema”. Così la senatrice pentastellata, Alessandra Maiorino, uscendo dalla Commissione Giustizia. “Non lo riporteremo in Commissione, sarebbe un balletto insostenibile”, ha chiarito.

 

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