Crisi di governo, il dado è davvero tratto? I piani di Italia Viva e Pd

Il dado è tratto“, come si dice in questi casi sin dai tempi di Giulio Cesare. La frase, attribuita al console dell’Antica Roma da Svetonio, sarebbe stata pronunciata nel corso di un evento a sua volta divenuto tanto celebre da arrivare ai giorni nostri come frase fatta: il passaggio del Rubicone. Una situazione che in qualche modo potrebbe richiamare i rapporti tra Italia Viva e il resto della maggioranza durante la crisi di governo. In particolare il Pd, che non pare più disposto a trattare con Matteo Renzi e i suoi. Nonostante questi ultimi stiano producendo diversi tentativi di riapertura in queste concitatissime ore.

Per Italia Viva “crisi di governo risolvibile in due ore”

Italia Viva oggi non è all’opposizione. E che starà all’opposizione è tutto da stabilire“, erano state le parole di Elena Bonetti, una delle due ministre che con le sue dimissioni hanno scatenato il terremoto nell’esecutivo generando di fatto la crisi di governo. “Non ci stiamo certo ponendo come forza di opposizione. Sollecitiamo anzi un rinnovato senso di responsabilità. Forse è l’ultimo appello per l’Italia. Chi ha responsabilità istituzionali e politiche deve dare risposte ai cittadini“, aveva aggiunto.

Nel frattempo sono arrivate anche le dichiarazioni del coordinatore nazionale di Italia Viva, Ettore Rosato. Che sembra addirittura voler riaprire completamente la partita. “Se Conte vuole risolvere la crisi di governo, può farlo nell’arco di un solo pomeriggio. Qualora voglia mettere sul tavolo le responsabilità che ha, può indire una riunione con le forze politiche. La crisi si risolverebbe in due ore“. Quindi la nuova chiusura: “Se invece crede di aver fatto tutto bene, che andasse avanti“.

La chiusura del Pd: Zingaretti è severissimo

Chi però ritiene che sia ormai troppo tardi è proprio l’ex partito di Renzi e della quasi totalità degli attuali membri di Italia Viva. Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, è stato infatti molto severo nel corso della riunione della Direzione. “Un conto è rilanciare, rinnovare, cambiare, mettersi in discussione. Tutt’altro è liquidare o distruggere. Scatenare al buio una crisi di governo, che rappresenta il contrario della volontà di migliorare l’azione dell’esecutivo“, avrebbe infatti tuonato. I dadi, insomma, sono stati lanciati. Il Rubicone è stato varcato. E tornare indietro non sarà facile.

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