Cosa pensano i politici del cambiamento climatico? ecco chi sono i più scettici e le loro affermazioni

Sul cambiamento climatico esistono parecchie teorie e pareri discordanti e alcuni dei pensieri più scettici arrivano proprio dall’ambiente politico italiano. Salvini ha detto che bisogna smetterla “di fare terrorismo“. Per alcuni esponenti della destra è normale che “d’estate faccia caldo“: “È sempre stato così“, “le trombe d’aria a luglio ci sono sempre state“. Così mentre l’Italia sta subendo le conseguenze di episodi gravissimi che hanno messo in ginocchio diverse città, alcuni politici si domandano se sia davvero opportuno dare la colpa di tutto questo alla crisi climatica.

Musumeci: “Dobbiamo fare i conti con lo sconvolgimento del clima”

Le temperature record registrate in Sicilia hanno causato moltissimi disagi, Musumeci lancia l’allarme e chiede aiuto. “Dobbiamo stare in allerta, non siamo preoccupati, ma occupati, come sta avvenendo in questi giorni 24 ore su 24. Nel Sud ci si aspetta una diminuzione del caldo, nel Nord il maltempo però può ancora perdurare, quindi massima allerta per ragioni diverse, ma che sono due facce della stessa medaglia: il cambiamento del clima“, ha affermato il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare ed ex Presidente della Regione Siciliana. “Dobbiamo fare i conti con lo sconvolgimento del clima e quindi con una nuova condizione che ci imporrà un approccio culturale e pratico assai diverso“, ha continuato. Il Nord Italia, invece, è stato colpito da violenti nubifragi, che hanno causato morti e gravi danni.

Giorgia Meloni
Foto | ANSA – Newsby.it

Cambiamento climatico: scienza o ideologia?“, ecco cosa pensano i politici

Rivolgendosi anche ai suoi compagni di partito e coalizione, Musumeci aveva criticato chi “fa l’indiano“, cioè chi non riconosce l’esistenza del cambiamento climatico. Sono soprattutto alcuni esponenti di Fratelli d’Italia e Lega a far parte dei più scettici. Sergio Berlato (FdI) aveva dichiarato il 23 luglio che “i cambiamenti climatici non sono provocati dalle attività umane ma dall’attività del Sole in continuo cambiamento“, teoria poi smentita dall’Intergovernmental panel on climate change (Ipcc), che analizza in maniera attenta il fenomeno e le conseguenze.

La posizione di Giorgia Meloni sembra abbastanza neutra, la premier ribadisce di non far parte di un governo “composto da pericolosi negazionisti climatici“, ma non appare mai esplicita quando parla di cambiamento climatico.

Il 16 giugno il deputato europeo Paolo Borchia ha condiviso un post sui social chiedendo: “cambiamento climatico: scienza o ideologia?“. Berlato dichiara: “Chi dice che il cambiamento climatico è causato dalle attività antropiche sta dicendo una bufala“. E ancora Carlo Fidanza ha affermato che “i cambiamenti climatici ci sono sempre stati nel corso dei millenni e vanno affrontati senza toni apocalittici“. “Ambientalisti da salotto, basta balle sull’estate rovente”, ribadisce il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato Lucio Malan. “Gli unici veri negazionisti dei cambiamenti climatici sono i talebani del clima“, “Pioggia abbondante oggi e nei prossimi giorni. Come la mettiamo con i gretini?“, “Chi ha studiato sa che i cambiamenti ci sono da sempre“, continua.

Tra i leghisti un’altra affermazione contro alcune tesi sul cambiamento climatico arriva da Claudio Borghi, che sottolinea: “d’estate fa caldo, non c’è nessun motivo di creare allarmismo. Alcuni ghiacciai si sciolgono, ma questo rientra nella storia del mondo“.

Quali sono invece i partiti che hanno mostrato maggiore interesse nei confronti della crisi climatica? I Verdi Europei e Sinistra italiana.

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