Comunali Torino, Lo Russo: “Salvini pessimo profeta”

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Salvini non si dimostra un gran profeta, aveva scommesso un caffè su Damilano vincitore al primo turno“. Lo ha dichiarato Stefano Lo Russo, candidato del centrosinistra alla Comunali di Torino, nella giornata successiva alle elezioni. “Credo che la campagna elettorale debba continuare coi toni giusti. Oggi il miglior segnale che possiamo dare è quello di parlare ai torinesi dei problemi della città e delle soluzioni per risolverli, evitando la gazzarra e la cagnare che è tipica di Salvini, della Lega e di Fratelli d’Italia“, ha aggiunto.

Il Pd ha dimostrato di essere in salute, i risultati dicono che siamo vivi quando sappiamo creare una coalizione ampia, plurale e unita. Il candidato pensa alla squadra di governo quando smette di essere candidato e diventa sindaco, ora siamo concentrati sul battere la destra di Salvini e Meloni. Avremo modo più avanti di formare la squadra, che sarà composta da persone competenti e motivate. Ci sarà una presenza significativa di donne“, ha concluso Lo Russo.

I risultati delle elezioni comunali di Torino

A Torino l’affluenza è stata del 48,1%. I candidati più votati, che andranno al ballottaggio, sono stati Stefano Lo Russo (43,9%) e Paolo Damilano (38,9%). Valentina Sganga, la candidata, del Movimento 5 Stelle, si è fermata al 9,0%. Gli altri candidati erano Angelo D’Orsi (2,5%), Ugo Mattei (2,3%), Ivano Francesco Verra (0,8%), Davide Betti (0,7%), Giuseppina Di Cristina (0,7%), Paolo Alonge (0,5%), Roberto Salerno (0,3%), Lorenzo Maria Varaldo (0,2%), Massimo Chiesi (0,1%) e Emilio Mazza (0,1%).

Comunali, Lo Russo: “Astensione grave, al ballottaggio partita con Damilano temibile”

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Lo Russo ha commentato anche il dato relativo all’astensione, definendolo: “Grave e in linea con quanto accaduto in Italia: c’è tanto da recuperare in termini di credibilità, oggi i cittadini chiedono impegno e dedizione. Per il ballottaggio vogliamo convincerli con il nostro progetto, adesso è un’altra partita e l’avversario è uno solo e molto temibile perché dietro ha dei partiti di destra che scaricheranno a Torino la loro rabbia. Dobbiamo avere una strategia determinata. Non faremo apparentamenti con altre liste o partiti ma ci rivolgeremo direttamente agli elettori di chi non è arrivato al ballottaggio, compresi quelli del M5S“.

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