Caso camici, opposizioni: “Fontana non ha più la fiducia dei lombardi”

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È veemente la reazione delle opposizioni al ‘caso camici’ che ha coinvolto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. “Nelle prossime ore discuteremo su quale sarà strumento più efficace per mandare a casa la Giunta. Vogliamo capire se il Presidente Fontana è in grado di spiegare quanto accaduto e se sia in grado di smentire di avere mentito agli elettori lombardi e se ritiene di poter rappresentare Regione Lombardia dopo i fatti emersi. Noi siamo convinti che non abbia più la fiducia dei cittadini lombardi”. Lo ha detto il capogruppo del Partito democratico al consiglio regionale lombardo, Fabio Pizzul, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Pirelli prima dell’inizio della seduta del consiglio regionale insieme a tutti i capigruppo delle opposizioni. Dopo il discorso di Fontana, Pizzul ha poi aggiunto che “qualcosa non quadra” in tutta la ricostruzione: “Quando quando un presidente lascia l’ombra di una menzogna di fronte ai lombardi, c’è un enorme problema politico”. A suo parere, resta anche il dubbio “sull’opportunità” per un rappresentante delle istituzioni “di fare bonifici da conti svizzeri” scudati con la voluntary disclosure.

La mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni contro Fontana

“Abbiamo preparato una mozione di sfiducia contro Fontana da discutere con le opposizioni”, ha aggiunto il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Lombardia, Massimo De Rosa. “Siamo imbarazzati per questa gestione dilettantesca dell’emergenza Covid, questa dei camici è l’ultima goccia. Le persone il cui fallimento oggi è diventato cronaca e materiale da procura non possono essere le stesse che dovranno guidare la ripartenza della nostra regione. Questa gente lasci Palazzo Lombardia”. Il primo a parlare al termine del lungo discorso di Fontana era stato il consigliere dei radicali Michele Usuelli, che ha attaccato Fontana per l’incongruenza delle sue dichiarazioni. A suo parere, però, dovrebbe dimettersi perché “è venuta meno la fiducia” nei suoi confronti a causa della gestione dell’emergenza, piuttosto che per le conseguenze giudiziarie.

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