Aggressione in parlamento, cos’è successo tra Igor Iezzi e Leonardo Donno?

Autonomia e premierato sono priorità sull’agenda del governo, ma le critiche dell’opposizione hanno creato un clima infuocato in aula: racconto di una giornata di passione in Camera e Senato

Le riforme proposte dal centrodestra , incentrate su premierato e autonomia, stanno avanzando verso l’approvazione in un clima politico di alta tensione, culminato in un grave scontro fisico alla Camera dei Deputati che ha coinvolto il deputato del Movimento 5 Stelle Leonardo Donno e il leghista Igor Iezzi. L’atmosfera di nervosismo è stata evidente durante tutta la seduta, con gesti provocatori e conflitti tra parlamentari che hanno portato a una vera e propria rissa che ha costretto il parlamentare pentastellato a ricorrere a cure mediche.

Segnali di tensione

Durante il dibattito, il deputato leghista Domenico Furgiuele ha provocato le opposizioni facendo il segno della X Mas mentre i parlamentari dell’opposizione esibivano il tricolore e cantavano “Bella ciao”. Questo gesto ha preannunciato l’escalation di tensioni che ha visto il deputato Leonardo Donno cercare di consegnare un tricolore al ministro Calderoli, scatenando una rissa tra parlamentari. Donno è finito a terra, circondato da deputati della maggioranza, e le immagini dello scontro sono rapidamente circolate sul web. L’ex premier Giuseppe Conte ha denunciato l’accaduto definendolo “una vergogna”, mentre lo stesso Donno ha parlato di “violenza squadrista”.

Il racconto della surreale rissa

Le immagini sono a disposizione di tutti, dove si può evincere come Donno, dopo il tentativo di dare il tricolore a Roberto Calderoli, venga dapprima fermato dai funzionari dell’aula, poi raggiunto da diversi esponenti del centrodestra. Igor Iezzi è tra gli ultimi ad avvicinarsi al deputato pentastellato, ma è evidente come la sua volontà sia proprio quella di colpirlo. Nonostante i due non vengano direttamente a contatto, il leghista prova infatti a sferrare almeno due pugni nel volto di Donno, anche se, effettivamente, i colpi non sembrano andare a segno. Nella concitazione verrà anche ferito un commesso della Camera, impegnato nel dividere i parlamentari in questa surreale rissa.

Leonardo Donno
Leonardo Donno | Ansa – newsby.it

Versioni contrastanti e indagini in corso

Leonardo Donno ha rassicurato sulle sue condizioni di salute dopo aver proceduto a un elettrocardiogramma, spiegando di aver ricevuto un pugno che gli ha sfiorato la faccia da parte del deputato Iezzi e di essere poi caduto a terra a causa di dolori al petto e difficoltà respiratorie. Dal canto suo, il deputato leghista Iezzi ha fornito la sua versione dei fatti, affermando di aver reagito ad un tentativo di aggressione a Calderoli senza colpire effettivamente Donno, accusato di aver fatto “una sceneggiata”. La verità dei fatti è ora al vaglio del presidente della Camera Lorenzo Fontana, che ha acquisito i filmati dell’incidente per ulteriori provvedimenti. La seduta è stata sospesa a causa del clima di crescente violenza verbale e fisica.

La situazione in Senato

Mentre la tensione alla Camera era alta, anche in Senato la situazione è stata spesso fuori controllo. Palazzo Madama ha infatti approvato l’articolo centrale del premierato, che prevede l’elezione diretta del premier, e ha iniziato l’esame dell’articolo riguardante le crisi di governo. Questo passaggio legislativo è stato accompagnato da proteste dell’opposizione, con esibizione di cartelli e sospensione della seduta. Le opposizioni hanno criticato non solo il principio dell’elezione diretta del Presidente del Consiglio, ma anche l’assenza di dettagli su come questa elezione avverrà, dato che il testo rinvia la definizione a una successiva legge ordinaria.

La risposta del governo

Maria Elisabetta Casellati ha difeso la riforma attaccando le opposizioni e ribadendo che la legge elettorale sarà presentata dopo la prima lettura della riforma. Ha criticato l’assenza di proposte alternative e ha respinto le accuse di potenziali derive autoritarie. Queste parole hanno riacceso i contrasti, ma il percorso verso l’approvazione delle riforme è stato agevolato dal contingentamento dei tempi, nonostante le richieste delle opposizioni di avere più tempo per il dibattito.Le due riforme, premierato e autonomia differenziata, stanno avanzando in parallelo, rafforzando l’alleanza politica della maggioranza ma anche consolidando l’unità delle opposizioni che stanno conducendo una battaglia comune.

Le proteste in Senato hanno mostrato una forte opposizione non solo al contenuto delle riforme ma anche alla procedura adottata dalla maggioranza per accelerare l’approvazione. Questa mattina, dopo la giornata di passione vissuta ieri, sono ripresi i lavori in parlamento, dove si continuerà a discutere sull’autonomia. Nel frattempo, la Presidenza della Camera sta esaminando i filmati degli scontri per prendere eventuali provvedimenti. La tensione politica è alta e il clima sembra rovente destinato a proseguire fino alla definitiva approvazione delle riforme.

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