Zaki, ventuno mesi fa l’arresto. Amnesty: “Carcere ingiustificato”

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Sono trascorsi ventuno mesi da quando Patrick  Zaki è stato arrestato al Cairo. Il prossimo mese ci sarà la terza udienza ma nel frattempo è giunta notizia che il ragazzo verrà trasferito in un nuovo carcere, rischiando un peggioramento delle condizioni detentive. È quanto denuncia un post sui social degli attivisti ‘Patrick Libero’ riportando quanto segnalato dai genitori del ricercatore che oggi sono stati a fargli visita a Tora.

Amnesty:” Speriamo giudice confermi innocenza di Zaki”

Tra un mese ci sarà la terza udienza, speriamo che un giudice si renda conto che sia innocente“, ha detto il portavoce di Amnesty International, Riccardo Noury. Il processo che Zaki sta subendo riguarda una imputazione ed è quella di diffusione di notizie false. Tuttavia le accuse più gravi, come quella di terrorismo, non sono state annullate.

Noury ha poi espresso preoccupazione in merito alla situazione del Coronavirus in Egitto, esprimendo la speranza che Patrick venga liberato quanto prima.

E’ una situazione di arbitrarietà. Patrick è provato da questa detenzione e spera di tornare libero il primo possibile – ha continuato Noury -. La pandemia è entrata anche nel carcere di Tora e lì non è ancora iniziata la campagna vaccinale”. Mentre sulle azioni portate avanti dalle istituzioni italiane ed europee ha sottolineato: “non pongono da anni il tema della violazione dei diritti umani in Egitto“.

 

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