Variante Omicron, il Giappone chiude le frontiere. Convocato vertice ministri G7

Proprio come fatto anche da altri Paesi (Italia inclusa), negli scorsi giorni il Giappone ha disposto il divieto di ingresso per tutti gli stranieri che sono stati recentemente in Botswana, Eswatini, Lesotho, Malawi, Mozambico, Namibia, Sudafrica, Zambia e Zimbabwe. Per i giapponesi rientrati da una di queste nazioni e da altri 14 stati e regioni sono previsti dieci giorni di isolamento in strutture allestite dalle autorità. Oggi il governo ha deciso di inasprire le misure, chiudendo del tutto le frontiere della nazione ai cittadini stranieri. L’introduzione della misura è stata annunciata dal primo ministro Fumio Kishida, che l’ha definita necessaria “per evitare lo scenario peggiore”. Il premier ha sottolineato che si tratta di una cautela temporanea, che resterà in vigore fin quando non saranno disponibili maggiori informazioni sulla variante Omicron.

Kishida ha reso noto che una persona proveniente dalla Namibia è risultata positiva. Al momento sono in corso degli accertamenti per stabilire la variante che ha causato l’infezione. I risultati dovrebbero arrivare nell’arco di quattro o cinque giorni. Il paziente è sbarcato all’aeroporto di Narita ieri.

Variante Omicron, convocata la riunione dei ministri della Salute del G7

Per la giornata di oggi, lunedì 29 novembre 2021, Londra, presidente di turno del G7, ha convocato una “riunione d’emergenza” dei ministri della Sanità del Gruppo. Nel frattempo, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha avvertito che la variante Omicron del coronavirus potrebbe avere delle “gravi conseguenze”. Per correre ai ripari, vari Paesi hanno introdotto delle importanti restrizioni, soprattutto ai voli provenienti dal Sudafrica e alcune nazioni limitrofe. Al momento non è chiaro se la variante Omicron sia più o meno contagiosa delle altre in circolazione già da mesi. Sono però disponibili alcune informazioni sui suoi effetti. Secondo Angelique Coetzee, la ricercatrice che ha scoperto la variante il 18 novembre, i sintomi legati all’infezione sono lievi, soprattutto in chi è vaccinato. Nei pazienti, inclusi quelli più giovani, si verificano indolenzimento ed estrema stanchezza.

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