Vaccino, attacco informatico a Pfizer: l’accusa di Seul alla Nord Corea

Hacker della Corea del Nord avrebbero provato a penetrare nei sistemi informatici dell’azienda biotecnologica Pfizer per rubare il know-how (dati e documenti) relativo al vaccino anti-Covid 19. Lo ha riferito nella giornata di martedì l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, che cita fonti interne ai servizi segreti della Corea del Sud (NIS). Non è noto l’esito del tentativo da parte dei nordcoreani, né il legame degli stessi hacker con il governo del ‘Leader supremo’ Kim Jong-un. La notizia fa scalpore soprattutto perché la Nord Corea continua ufficialmente a dichiarare di essere Covid-free, benché non vi siano prove concrete a supporto di tale asserzione.

Hacker Nord Corea provano a rubare dati sul vaccino: non è la prima volta

Il governo nordcoreano non ha risposto alle accuse. Già nel 2020, però, secondo quanto riportato da Yonhap, l’intelligence di Seul aveva confermato ben nove tentativi di hackeraggio da parte di informatici nordcoreani. I destinatari degli attacchi erano aziende farmaceutiche come Johnson & Johnson, Novavax e AstraZeneca.

Uno spionaggio digitale volto, con tutta probabilità, a carpire quante più informazioni possibili per creare all’interno della Corea del Nord un proprio vaccino contro il coronavirus. Anche se gli 007 della Sud Corea, sempre secondo la notizia diffusa dall’agenzia di stampa sudcoreana, non escludono che Kim possa aver deciso di rubare i dati per poi rivenderli al miglior offerente.

Coronavirus e Corea del Nord, continua il silenzio

Da Pyongyang non sono mai arrivati dati ufficiali sui contagi da coronavirus. Il Paese ha chiuso i propri confini anche alla Cina (uno dei pochissimi alleati) da quasi un anno. Anche per questo è impossibile reperire informazioni precise per capire se e quanto la situazione sia sotto controllo.

Lo stesso leader Kim Jong-un e sua moglie Ri Sol-ju appaiono raramente in pubblico. L’unica notizia certa è l’arrivo, previsto nelle prossime settimane, di due milioni di dosi del vaccino AstraZeneca. Queste saranno distribuite nell’ambito del programma COVAX dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

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