Usa 2024, duello in tv tra DeSantis e Newsom: i volti opposti dell’America

Doveva essere un dibattito “The Great Red vs. Blue State“, Florida contro California. E invece è finito a insulti l’insolito duello televisivo andato in onda ieri su Fox News tra i governatori dei due Stati, il repubblicano Ron Desantis e il democratico Gavin Newsom. Il primo in affanno nella corsa interna al Gop per la Casa Bianca, il secondo con ambizioni presidenziali per il 2028 ma forse pronto a subentrare a Joe Biden nel caso si dimettesse. Lui però nega una “campagna ombra” e difende il presidente a spada tratta, indicando come eventuale alternativa la vice Kamala Harris.

A tratti quello andato in scena dagli studi dell’emittente conservatrice è sembrato un dibattito in vista delle elezioni del prossimo anno. Di certo i due governatori hanno rappresentato plasticamente due modelli antitetici di sviluppo, due visioni del mondo opposte in un Paese sempre più polarizzato e rissoso, dove la verità dei fatti si confonde nel caos e nella faziosità. Conservatore, integralista e antiabortista, il primo. Ambientalista, pro-aborto e difensore dei diritti della comunità Lgbtq, il secondo.

DeSantis vs Newsom: due visoni opposte dell’America

I due, che si fanno la guerra da tempo, hanno litigato per un’ora e mezza su tutte le questioni chiave che dividono i rispettivi partiti, con il conduttore Sean Hannity incapace di tenerli a bada in uno studio senza claque (su richiesta di Newsom): immigrazione, istruzione, armi, aborto, senzatetto, crimine, pandemia, economia, tasse, Israele, Cina, la leadership e il livello cognitivo di Joe Biden.

Un dibattito che non ha risparmiato colpi sotto la cintura. “Questo è un politico astuto e viscido il cui Stato sta fallendo“, ha esordito DeSantis, puntando il dito contro i progressisti che vogliono i “confini aperti”, le tasse alte e l’”indottrinamento” a scuola. Newsom dal canto suo ha colpito sulla vacillante campagna presidenziale del rivale invitandolo a cedere il passo all’emergente ex governatrice della Carolina del Sud Nikki Haley. “Nessuno di noi due sarà il candidato nel 2024, tu sei sotto di 41% punti su Donald Trump nel tuo Stato”.

Tra i momenti clou gli attacchi del governatore della California sull’aborto (“criminalizzi le donne e i medici”) e sui migranti usati come “pedine” in una partita politico contro il rivale Trump. Il leader della Florida ha replicato con un affondo sull’esercito dei senzatetto che affollano le città del Golden State, mostrando una presunta “mappa delle feci” sulle strade di San Francisco.

Dibattito tv tra Ron DeSantis e Gawin Newsom
Dibattito tv tra Ron DeSantis e Gawin Newsom | Immagine  frame video X @RonDeSantis

Intanto uno dei candidati alle primarie repubblicane, Chris Christie, potrebbe essere costretto ad abbandonare la corsa alla Casa Bianca. Secondo Politico, l’ex governatore del New Jersey, nonché uno dei più accaniti critici di Trump, non ha ancora i numeri per partecipare al quarto dibattito presidenziale repubblicano in programma mercoledì prossimo a Tuscaloosa in Alabama. Serve almeno il 6% dei consensi in due sondaggi nazionali. E Christi, secondo RealClearPolitics, si ferma al 2,2%.

Al momento dunque sono tre i candidati repubblicani qualificati: oltre a DeSantis, Nikki Haley e l’imprenditore di ordini indiane Vivek Ramaswamy. L’ex presidente Usa, come già ha fatto in passato, non parteciperà al dibattito.

Trump in testa nei sondaggi

Il tycoon guida inarrestabile la corsa verso le presidenziali 2024, staccando tutti i rivali. I guai giudiziari, con quattro incriminazioni collezionate nel giro di pochi mesi, non hanno scalfito il consenso che gli tributano tutti i sondaggi. Intanto resta fedele alla linea seguita sin qui. Dalla sua piattaforma social Truth spara alzo zero sugli avversari, a cominciare da Haley, bollata come un “cervello di gallina troppo debole“.

Gli avversari lo inseguono a distanza. Il colpo di scena potrebbe riservarlo l’ex ambasciatrice Usa all’Onu Haley, in ascesa nei sondaggi, che sembra piacere anche ad alcuni big di Wall Street e ha già ricevuto l’endorsement del gruppo Kock, la rete di finanziatori e attivisti guidata da Charles Koch, che lo scorso febbraio ha scaricato Trump. Nei sondaggi è terza in Iowa e seconda in New Hampshire. È lei, secondo un sondaggio di Marquette Law School, che batterebbe Biden col maggior scarto: 55% a 45%. Il margine di Trump e di DeSantis invece si ferma rispettivamente a 4 e 2 punti. Stesso risultato, anche se con percentuali diverse, nella media dei sondaggi di RealClearPolitics (+4,2%, +1,3% e +0,6%).

Di certo tutti e tre i candidati oggi avrebbero la meglio sull’attuale inquilino della Casa Bianca, su cui si addensano sempre più fitti i dubbi anche dell’elettorale democratico a causa soprattutto dell’età dell’ultra ottantenne Biden. Almeno stando ai sondaggi. Secondo l’ultima rilevazione di New York Times e Siena Poll Trump, a un passo dalla nomination, supera Biden in Nevada, Georgia, Arizona, Michigan e Pennsylvania. Tutti stati cruciali per aggiudicarsi la vittoria.

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