Ucraina, Zelensky: “Il 2023 sarà un anno decisivo per le sorti della guerra”

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è convinto che il prossimo sarà “un anno decisivo” per le sorti del conflitto in Ucraina. “Continuiamo a preparare le forze di difesa e sicurezza dell’Ucraina per il prossimo anno. Questo dovrebbe essere un anno decisivo. Comprendiamo i rischi dell’inverno, capiamo cosa dobbiamo fare in primavera e, quindi, capiamo i risultati che l’intero settore della difesa e della sicurezza deve ottenere“, ha sottolineato nel suo consueto videomessaggio.

Secondo il leader ucraino questi ultimi giorni dell’anno saranno importanti per l’Ucraina dal punto di vista politico: “Stiamo entrando nel prossimo anno e dobbiamo mantenere una comprensione comune dei nostri obiettivi nazionali come la liberazione dell’Ucraina dal nemico, la ricostruzione, il ritorno degli ucraini a casa, l’ulteriore riavvicinamento dello stato con i partner chiave, l’apertura di nuove opportunità per l’Ucraina nel mondo“, ha concluso.

Blinken: “Senza sosta per riparare e proteggere i siti energetici”

Per riuscire a spegnere le ostilità, l’Ucraina potrà sempre contare sull’aiuto e il sostegno degli Stati Uniti. A confermarlo su Twitter è stato il Segretario di Stato americano, Antony Blinken: “Staremo con l’Ucraina per tutto il tempo necessario. Per gli ucraini si prospetta un inverno difficile e lavoreremo instancabilmente con il G7 e altri partner per riparare, sostituire e difendere l’infrastruttura energetica dell’Ucraina“, le sue parole.

Onu, molti più civili uccisi dei 6.884 noti

Nel frattempo, secondo quanto sostenuto dall’Onu, il numero di civili ucraini rimasti uccisi dall’inizio dell’invasione russa sarebbe “considerevolmente superiore” ai 6.884 noti finora. A riferirlo è stato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr). Il conteggio del numero di vittime civili in Ucraina secondo l’Onu indica che i morti accertati tra il 24 febbraio e il 26 dicembre sarebbro 6.884, di cui 429 bambini. Ma l’agenzia sottolinea come sia probabile che la cifra effettiva sia, invece, “considerevolmente più alta, poiché le informazioni da zone in cui ci sono state intense ostilità è ritardata e molti rapporti sono ancora in attesa di conferma“.

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