Ucraina, Zelensky a Putin: “Colloqui di pace”. Ma Mosca frena e minaccia l’Italia

Il 24esimo giorno di guerra in Ucraina si apre con un appello del presidente ucraino Volodymyr Zelensky indirizzato al leader russo Vladimir Putin. In un videomessaggio pubblicato Facebook dice: “I russi hanno intenzione di fare di tutto per poter rendere la crisi umanitaria nelle nostre città un ‘argomento’ per consentire agli ucraini di collaborare con gli invasori. Questo è un crimine di guerra e ne saranno responsabili al cento per cento. Abbiamo sempre insistito sui negoziati. Abbiamo sempre offerto dialogo, offerto soluzioni per la pace non solo per i 23 giorni di invasione. E voglio che tutti mi ascoltino ora, soprattutto a Mosca: è tempo di incontrarsi e di parlare. È tempo di ripristinare l’integrità territoriale e la giustizia per l’Ucraina”.

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Ucraina, la Russia frena: “Incontro? Prima serve un testo”. Poi le minacce all’Italia

In precedenza, però, il capo negoziatore russo, Vladimir Medinsky, ha dichiarato che un incontro tra il leader ucraino e il capo del Cremlino non sarebbe stato possibile senza prima il testo di un trattato. “Prima ancora di menzionare una riunione tra i due leader, le delegazioni di negoziatori devono preparare e concordare il testo di un trattato. Successivamente, il testo dovrebbe essere siglato dai ministri degli Esteri e approvato dai governi”.

Intanto, da Mosca giungono minacce nei confronti dell’Italia. Alexei Paramonov, direttore del dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo, parlando con l’agenzia Ria Novosti ha infatti detto che “le sanzioni non sono una nostra scelta. Non vorremmo che la logica del ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, che ha dichiarato la ‘totale guerra finanziaria ed economica’ alla Russia, trovasse seguaci in Italia e provocasse una serie di corrispondenti conseguenze irreversibili. Ci aspettiamo che a Roma, come in altre capitali europee, tornino comunque in sé, ricordino gli interessi profondi dei loro popoli, le costanti pacifiche e rispettose delle loro aspirazioni di politica estera”.

Non diamo peso alla propaganda“, ha dichiarato Lorenzo Guerini, il ministro della Difesa italiano. “Incoraggiamo, invece, ogni passo politico e diplomatico che metta fine alle sofferenze del popolo ucraino. L’Italia è al fianco dell’Ucraina e continuerà a esserlo“.

Luigi Di Maio, il ministro degli Esteri, ha respinto “con fermezza le dichiarazioni minacciose di Paramanov” e ha invitato il suo omologo russo ad “agire per la cessazione immediata dell’illegale e brutale aggressione nei confronti dell’Ucraina, che la Farnesina condanna fortemente. L’Italia, con i partner europei e internazionali, continuerà a esercitare ogni pressione affinché la Russia torni nel quadro della legalità internazionale“.

Il premier Mario Draghi ha espresso “piena solidarietà a Lorenzo Guerini, vittima di attacchi da parte del Governo russo. Il paragone tra l’invasione dell’Ucraina e la crisi pandemica in Italia è particolarmente odioso e inaccettabile. Il Ministro Guerini e le forze armate sono in prima linea per difendere la sicurezza e la libertà degli italiani. A loro va il più sentito ringraziamento del Governo e mio personale“.

Continuano gli attacchi: Mariupol sotto assedio, morto un altro generale russo

Nonostante una notte scevra di sirene anti-bombardamento (la prima è di questa mattina alle 11.30, ora locale, a Leopoli), i combattimenti sono proseguiti in tutto il Paese. Soprattutto per la conquista di Mariupol, centro dell’oblast’ di Donec’k. Ieri l’esercito russo ha annunciato di essere riuscito a entrare nel centro della città insieme alle truppe dell’autoproclamata repubblica separatista di Donetsk. La conquista di Mariupol rappresenta un obiettivo strategico per la Russia, la quale riuscirebbe così a garantire continuità territoriale fra il Donbass e la Crimea. Intanto, come riferisce la Tass, il ministero della Difesa russo afferma di aver utilizzato dei missili ipersonici in Ucraina.

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Sempre a Mariupol, Zelensky ha confermato che i soccorritori sono riusciti a salvare 130 persone dal teatro bombardato mercoledì. Le operazioni sono ancora in corso. Al momento, comunque, non si registrano vittime: nella struttura avevano trovato rifugio almeno 500 civili secondo l’Ong Human Rights Watch. Nel frattempo, sale il numero dei militari russi morti in battaglia. Stando a quanto afferma l’esercito di Kiev in un post citato dalla Bbc, il generale Andrei Mordvichev è morto nella città di Chernobayevka in seguito a dei colpi di artiglieria.

Ucraina, a Sumy i soccorritori spengono un magazzino colpito dalle bombe

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Dopo quasi un giorno di lavoro, i soccorritori ucraini sono riusciti a domare le fiamme in un magazzino a Sumy colpito dai bombardamenti del 18 marzo. L’area interessata dalle fiamme superava i 6mila metri quadrati e sono stati necessari 60 vigili del fuoco. Non sono segnalati decessi e feriti causati dall’incendio.

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