Ucraina, inizia la fase 2. Gli 007 di Kiev: “Da Mosca l’ordine di radere al suolo Azovstal”

È iniziata la fase 2 della guerra in Ucraina. Mosca ha infatti lanciato la sua offensiva nell’Est del Paese. “Le truppe russe hanno iniziato la battaglia per il Donbass”, ha annunciato ieri sera in un video il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

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“Possiamo confermare che le truppe russe hanno iniziato la battaglia per il Donbass, che stanno preparando da molto tempo. Gran parte dell’esercito russo è ora impegnato in questa offensiva. Non importa quanti soldati russi arriveranno in Ucraina, noi combatteremo. Ci difenderemo e lo faremo ogni giorno. Non rinunceremo a nulla e non abbiamo bisogno di ciò che non è nostro”, ha detto Zelensky, che ieri ha consegnato il questionario per l’adesione dell’Ucraina all’Unione europea.

Nel frattempo la Russia ha espulso 37 diplomatici europei, tra cui 15 olandesi e alcuni belgi, come misura di ritorsione per provvedimenti analoghi presi contro diplomatici russi.

Mosca rivendica i raid, ma assicura: “Niente armi nucleari”

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La conferma degli attacchi arriva direttamente dal portavoce del ministero della Difesa di Mosca, Igor Konashenkov. “Durante la notte, missili ad alta precisione– lanciati dalle forze aerospaziali russe– hanno colpito 13 roccaforti delle forze ucraine, così come le attrezzature e gli hardware militari vicino alle città di Slovyansk, Barvinkove e Popasna. Colpiti, anche, 60 basi militari ucraini e due depositi di missili tattici Tochka-U. Le truppe russe hanno effettuato attacchi contro 1.260 obiettivi militari e colpito 25 posti di comando delle unità ucraine nelle città di Mykolaiv e Golubivka. I sistemi di difesa aerea russi hanno abbattuto un caccia ucraino MiG-29 vicino al villaggio di Malynivka, nella regione di Donetsk”. Il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha comunque rassicurato sul fatto che la Russia non userà armi nucleari.

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Secondo il governatore della regione di Luhansk, Sergei Gaidai, la situazione nel Donbass “è un inferno”. E, mentre gli attacchi proseguono lungo un fronte di 480 chilometri, i servizi segreti ucraini diffondono l’intercettazione di una telefonata in cui un militare russo parla di un ordine di radere al suolo le acciaierie Azovstal. Lo riferisce l’agenzia ucraina Ukrinform. Su Twitter, il parlamentare ucraino Sergiy Taruta ha scritto che “i russi hanno lanciato una potente bomba su un ospedale vicino all’Azovstal“, a Mariupol. “Secondo le mie informazioni, ci sono circa 300 persone sotto le macerie, compresi bambini“, ha aggiunto. Secondo Taruta, i civili si erano rifugiati nell’ospedale “perché non ci sono altri posti dove nascondersi in una città distrutta“.

Secondo quanto riferito da Svyatoslav Palamar, vice comandante del battaglione Azov, l’acciaieria sarebbe stata “quasi completamente distrutta“.

Nel frattempo, fin dalle prime ore della notte si sono udite delle esplosioni a Mykolaiv, a Est di Odessa. Segnalati bombardamenti anche a Kharkiv. E notizie di danni e feriti arrivano anche dal territorio russo: un villaggio della regione di confine di Belgorod sarebbe stato bombardato dal lato ucraino.

Ucraina, la cronaca: mille civili nascosti nell’acciaieria di Mariupol

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Prosegue intanto l’assedio a Mariupol. Sono almeno mille i civili che si stanno nascondendo nei rifugi sotto l’acciaieria Azovstal, per lo più donne con bambini e anziani. Lo afferma su Telegram il Consiglio comunale della città portuale. E il sindaco Vadym Boichenko ha riferito che circa 40mila civili sono stati “deportati con la forza” verso la Russia o le regioni dell’Ucraina controllate dai russi. Numeri che sono stati “verificati attraverso il registro municipale”, ha spiegato il primo cittadino.

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Salgono invece a 5mila i rifugiati ucraini arrivati negli Stati Uniti dall’inizio della guerra, secondo i dati delle autorità americane. La maggior parte è entrata negli Usa tramite i vari programmi varati per accogliere i profughi fuggiti dall’invasione della Russia. Per coloro che sono rimasti in Ucraina, l’Unicef lancia l’allarme acqua: oltre 4,6 milioni di persone hanno un accesso limitato a questo bene primario a causa del conflitto. Secondo le stime, sono oltre sei milioni le persone che ogni giorno lottano per l’accesso all’acqua potabile.

Biden sente gli alleati, Macron: “Putin? Dialogo interrotto”

Sul fronte diplomatico, la Casa Bianca ha fatto sapere che il presidente americano Joe Biden terrà una videochiamata con i suoi alleati e partner. Mentre il presidente francese Emmanuel Macron, parlando al canale tv France 5, ha risposto a chi gli chiedeva come mai non si rechi a Kiev come altri leader europei. “Ci tornerò, ma per apportare qualcosa di utile: per dimostrare semplicemente il mio supporto non ho bisogno di recarmi lì. Se andrò a Kiev, dovrà essere per fare la differenza”, ha detto Macron aggiungendo di non aver più parlato con il presidente russo Vladimir Putin dalla scoperta delle uccisioni di massa a Bucha e in altre città ucraine.

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A Roma, infine, Ivan Fedrov, il sindaco della città di Melitopol torturato dai russi, ha incontrato il presidente della Camera, Roberto Fico. Presenti con lui anche una delegazione di parlamentari ucraini e la vice ambasciatrice di Kiev in Italia, Oksana Amdzhadin.

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