Ucraina, è nodo negoziati | Da Russia no a scambio prigionieri, bombe a Kharkiv

Si continua a combattere in Ucraina, dove il conflitto ha ormai raggiunto l’88esimo giorno dal proprio inizio. Le truppe russe hanno sparato missili contro infrastrutture civili di un villaggio nel distretto di Vilna, nella regione di Zaporizhzhia. Nuova scia di morte nel Donbass, con bombardamenti su Kharkiv: 7 i decessi nella regione di Donetsk. Intanto Kiev chiede uno scambio di prigionieri nel corso dei negoziati. Ma la Russia non intende liberare i combattenti del Battaglione Azov in cambio dell’oligarca filorusso Medvedchuk.

Ucraina: diplomazia a un punto morto

Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha fatto sapere di legare la sorte dei militari-eroi agli stessi negoziati di pace. La Russia, dal canto proprio, intende invece sottoporli a processo. Parlando al canale televisivo ucraino Ictv, lo stesso Zelensky ha dichiarato che la guerra nel suo Paese potrà terminare solo con dei mezzi diplomatici. Queste dichiarazioni arrivano in un momento in cui i negoziati tra Mosca e Kiev sono a un punto morto e non fanno ben sperare dal punto di vista di una rapida conclusione del conflitto.

Lo dimostra il nuovo attacco nei pressi di Zaporizhzhia, nel sud dell’Ucraina. Qui, secondo quanto ha riferito l’amministrazione militare regionale all’Ukrainska Pravda, ci sono feriti anche tra i cittadini. Ancora più pesante il bilancio dell’attacco missilistico russo di venerdì su Lozova, nella regione orientale di Kharkiv: colpiti oltre mille appartamenti e undici strutture scolastiche. Il sindaco Sergiy Zelensky, citato dalla Cnn, ha detto che “le cifre sono scioccanti: colpiti 11 istituti scolastici, tra cui cinque scuole. Non si sa ancora di che entità siano i danni subiti da un ospedale e da una clinica. Anche il Palazzo della Cultura è stato completamente distrutto“.

Il conflitto: i fronti caldi dopo la caduta di Azovstal

Sono quindi cambiati i fronti più caldi del conflitto, visto anche che oggi è il primo giorno dopo la definitiva caduta di Azovstal. Gli ultimi militanti a difesa dell’acciaieria l’hanno infatti abbandonata nel corso di sabato, dopo 86 giorni di resistenza. Parlando dei soldati che hanno difeso Mariupol, Zelensky ha promesso che l’Ucraina li riporterà a casa. “Questo è quello che dobbiamo fare con i nostri partner che si sono presi la responsabilità“, ha aggiunto. “I ragazzi hanno ricevuto l’ordine dai militari di uscire allo scoperto e salvarsi la vita“.

Il presidente ucraino ha poi spiegato che la ripresa dei negoziati con la Russia dipenderà molto se i russi salveranno “la vita dei difensori del Mariupol“. Proprio per questo motivo, cruciali diventano i negoziati che l’Ucraina riuscirà a ottenere, e i risultati dello scambio di prigionieri che deve coinvolgere i combattenti usciti dall’acciaieria di Azvostal.

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