Terrorismo in Europa, quanti attentati ci sono stati negli ultimi 20 anni? E quali sono i Paesi più a rischio?

Negli ultimi 20 anni l’Europa ha subito diversi attacchi terroristici, ecco i più gravi e i Paesi più a rischio

Dopo l’attacco di venerdì a Mosca, rivendicato dallo Stato Islamico (Isis), è scattata in Francia l'”emergenza attentati”. Ad annunciarlo è stato il primo ministro francese Gabriel Attal, su X. Per l’attentato avvenuto durante il concerto della band Picnic alla Crocus City Hall di Krasnogorsk, sono state arrestate 11 persone. L’attacco alla sala da concerto più grande di Mosca ha causato la morte di 140 persone e i quattro uomini del Tagikistan ritenuti responsabili sono comparsi domenica davanti a un tribunale di Mosca con l’accusa di terrorismo, mostrando volti tumefatti. 

L’emergenza attentati in Francia

Dopo l’attacco dell’Isis a Mosca, il Consiglio di difesa e sicurezza ha fatto sapere che il livello di allerta nel Paese è al massimo. La comunicazione è arrivata al termine del consiglio riunitosi all’Eliseo e presieduto dal presidente francese Emmanuel Macron. Il primo ministro francese Gabriel Attal ha annunciato su X: “Considerata la rivendicazione di responsabilità da parte dello Stato Islamico per l’attacco e le minacce che gravano sul nostro Paese, abbiamo deciso di elevare Vigipirate al suo livello più alto: emergenza attentati“. Il livello più alto di Vigipirate era stato decretato dopo l’attacco ad Arras, avvenuto il 13 ottobre 2023, e dopo l’assassinio di Dominique Bernard. A gennaio invece il livello era calato a 2. 

Sicurezza
Sicurezza | EPA/CHRISTOPHE PETIT TESSON – Newsby.it

Il 26 luglio prossimo la capitale francese ospiterà le Olimpiadi e una delle priorità in vista dei giochi è legata alla sicurezza, considerando soprattutto le minacce terroristiche.

Attentati in Europa negli ultimi 20 anni

L’ultimo attentato in Russia è il peggiore avvenuto nel Paese dopo la strage nella scuola di Beslan del 2004, che fece più di 300 vittime e quella nel teatro di Dubrovka di Mosca del 2002, dove morirono 160 persone. Intanto Putin ritiene l’Ucraina responsabile, nonostante la doppia rivendicazione dello Stato Islamico nel Khorasan (Isis-K). “Chi sta dietro a questo barbaro atto terroristico sarà punito“, ha ribadito il presidente russo, che ha accusato i terroristi di aver tentato di rifugiarsi in territorio ucraino dopo l’attacco. Kiev ha definito questa ipotesiassurda e assolutamente insostenibile“.

Negli ultimi 20 anni l’Europa ha subito diversi attacchi terroristici che hanno causato molte vittime e hanno scosso le comunità locali e internazionali. I Paesi in cui si sono verificati più attentati sono Londra, Parigi e subito dopo Bruxelles, ecco i più gravi:

Attentati a Londra

  • luglio 2005: un gruppo di attentatori si fa esplodere in tre diverse stazioni della metropolitana e su un autobus. Le vittime rimaste uccise sono 52 e i feriti oltre 700.
  • 22 maggio 2013, la vittima è un soldato di 24 anni.
  • 22 marzo 2017, un terrorista investe diverse persone e uccide a coltellate un poliziotto davanti al Parlamento di Westminster. In totale 4 morti e circa 40 feriti.
  • 3 giugno 2017, l’Isis rivendica l’attentato: tre uomini investono diversi pedoni sul marciapiede del London Bridge e poi accoltellano i passanti (8 morti e 48 feriti).
  • 19 giugno 2017 a Finsbury Park, 1 vittima e 10 feriti.
  • 14 agosto 2018, 3 feriti.
  • 29 novembre 2019, un uomo uccide due persone a coltellate e ne ferisce 8 a London Bridge.

Attentati a Parigi

  • 7 gennaio 2015, due uomini armati prendono di mira la redazione del settimanale satirico francese ‘Charlie Hebdo’ a Parigi. Il bilancio finale delle vittime è di 17 morti e 22 feriti. Gli attaccanti sono considerati estremisti islamici.
  • 13 novembre 2015, si verificano diversi attacchi in più zone di Parigi, tra cui la sala concerti Bataclan, i morti sono 130. Il gruppo Isis ha rivendicato la responsabilità degli attacchi.
  • 19 giugno 2017, un trentenne si schianta con la macchina contro un furgone della polizia.
  • 12 maggio 2018, Khamzat Azimov accoltella cinque passanti nel quartiere Opéra di Parigi, uno di loro muore.
  • 23 dicembre 2022, un francese uccide tre persone nei pressi del Centro culturale curdo in Rue d’Enghien.

Anche a Bruxelles negli ultimi vent’anni si sono verificati diversi attentati, in tutto 4: il 24 maggio 2014 (4 morti), il 22 marzo 2016 (due bombe esplodono all’aeroporto di Zaventem e una alla stazione della metropolitana di Maelbeek causando 32 morti e 340 feriti), il 10 novembre 2022 (una vittima) e il 16 ottobre 2023 (due morti).

Nizza ha subito un grave attentato nel 2016, durante i festeggiamenti per la festa nazionale francese un camion travolge la folla lungo la Promenade des Anglais, (86 morti e 434 feriti) e nel 2020 in cui morirono tre persone nella basilica di Notre-Dame. Negli ultimi vent’anni si sono verificati attentati anche in Finlandia, Germania, Spagna, Danimarca e Austria.

Attentati terroristici: i paesi più a rischio

Secondo il database di START InSight tra il 2004 e il 2022 si sono verificati complessivamente 208 attacchi terroristici nell’UE, con la maggior parte di questi attacchi (118) verificatisi solo in tre paesi: Francia, Regno Unito e Germania. Tra i paesi dell’Unione Europea, la Francia è stata la più colpita dagli attacchi terroristici e azioni di violenza jihadista. In termini di popolazione, Francia e Regno Unito hanno avuto il maggior numero di attacchi per milione di abitanti, ma tra i Paesi più a rischio troviamo anche Belgio e Paesi Bassi.

Come riportato nel report i paesi con i coefficienti di terrorismo potenziale più elevati sono:

  1. Belgio: 18 attacchi / 6,9% di popolazione musulmana = 2,61
  2. Francia: 86 attacchi / 8,8% di popolazione musulmana = 9,77
  3. Germania: 13 attacchi / 6,1% di popolazione musulmana = 2,13

Il “coefficiente di terrorismo potenziale” è una misura utile a stimare il potenziale di attacchi terroristici in base alla percentuale della popolazione musulmana e al numero di attentati jihadisti in un determinato paese dell’Unione europea.

Impostazioni privacy