Parigi, professore decapitato da un 18enne islamico: le parole di Macron

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Annuncio ai cittadini che oggi è stato assassinato un uomo. Un nostro compatriota è caduto vittima di un vile attentato terroristico“. Così il presidente francese, Emmanuel Macron, parlando dell’insegnante che ieri, nel paesino di Conflans Sainte-Honorine (non lontano da Parigi), è stato accoltellato e decapitato da un diciottenne di origini cecene. L’insegnante aveva mostrato ai suoi alunni le vignette caricaturali di Maometto pubblicate da Charlie Hebdo.

Il messaggio di Macron a Parigi e non solo

Secondo fonti della polizia francese, alcuni testimoni avrebbero sentito urlare l’aggressore di Parigi “Allah Akbar“, cioè “Dio è grande” in arabo. Fonti dell’inchiesta affermano però che il giovane non era mai stato arrestato e non era mai stato sospettato di radicalizzazione. “Se è un insegnante che questa volta il terrorista ha voluto colpire, è perché si è voluto imprimere un duro colpo ai valori della Repubblica. Perché lui insegnava la libertà di parola, la libertà di credere o non credere. Questa battaglia è la nostra battaglia“, ha detto Macron.

Quindi il presidente si è rivolto all’intera cittadinanza di Parigi e di tutta la Francia. “Quello che rivolgo oggi alla popolazione francese è un messaggio di ottimismo, fiducia e speranza. L’intera nazione sarà al loro fianco oggi e domani. Per proteggerli, difenderli, permettere loro di lavorare serenamente“, sono state le parole di Macron.

I primi arresti e la solidarietà della Francia

Per i fatti di Conflans-Sainte-Honorine la Polizia di Parigi ha già fermato nove sospettati. Lo riferisce l’Ansa, che cita fonti giudiziarie. Arriva anche la conferma sull’identità dell’aggressore, un giovane di 18 anni di origine cecena nato a Mosca. L’assassino è stato poi a sua volta ucciso dalla polizia.

Tra le nove persone in stato di fermo figurano anche due genitori di studenti del professore ucciso. Si tratta di un uomo e una donna che avevano discusso con l’insegnante a proposito delle caricature di Maometto mostrate in classe. Nel frattempo a Parigi e in tutta la Francia impazza l’hashtag #JeSuisProf, a sostegno del professore e della libertà di espressione.

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