Guerra alle microplastiche, l’Ue mette al bando il glitter

L’Unione europea dichiara guerra alle microplastiche e mette al bando il glitter. Stop dunque ai microgranuli aggiunti ai prodotti, che poi tornano nell’ambiente e inquinano. È ormai ai nastri di partenza il divieto approvato alla fine di settembre dalla Commissione Ue. La direttiva entrerà in vigore il prossimo 17 ottobre. Dovremmo dire addio non solo ai “brillantini” presenti in molti cosmetici ma a tutti i prodotti che contengono le temute microplastiche. Per tornare sugli scaffali dovranno cambiare formula.

Stop a mezzo milione di tonnellate di microplastiche

L’esecutivo comunitario stima che grazie al divieto si impedirà l’immissione nell’ambiente di circa mezzo milione di tonnellate di microplastiche in venti anni. La direttiva fa rientrare nel divieto tutte le particelle di polimeri sintetici inferiori a cinque millimetri che siano organiche, insolubili e resistenti alla degradazione.

Secondo l’Agenzia europea per le sostanze chimiche, ogni anno circa 42mila tonnellate di microplastiche aggiunge ai prodotti vengono immesse nell’ambiente. A queste vanno poi sommate quelle rilasciate in mare e nei fiumi in “modo non intenzionale” (con il degrado del materiale), pari a 176mila tonnelate.

I prodotti al bando, le sezioni e le deroghe

Le nuove norme riguardano il glitter, un composto fatto di polimeri e alluminio che si trova in numerosi cosmetici (fondotinta, ombretti, smalti per unghie, rossetti, eyeliner, mascara) e le microsfere presenti in un’ampia gamma di prodotti, come detergenti (esfolainti per il viso e il corpo), dentifrici, detersivi e ammorbidenti per tessuti, giocattoli, fertilizzanti e prodotti fitosanitari, giocattoli, farmaci, dispositivi medici e il materiale granulare utilizzato per le superfici sportive artificiali (come i campi di pallavolo e pallacanestro).

In casi specifici, sono previsti deroghe e periodi transitori per consentire ai produttori di adeguarsi alle nuove norme.

I prodotti utilizzati nei siti industriali o che non rilasciano microplastiche durante il loro impiego sono esentati dal divieto di vendita, ma i produttori dovranno fornire istruzioni su come utilizzarli e smaltirli per evitare immissioni nell’ambiente.

Microplastiche
Microplastiche | Foto Unsplash/Sören Funk – Newsby.it

L’impatto sulla salute e sull’ambiente

Il danno causato dalle microplastiche sulla salute umana e sull’ambiente è ormai acclarato da numerosi studi scientifici. Questi materiali si ritrovano ormai un po’ ovunque. Tracce sono presenti persino nei polmoni e nel sangue.

Secondo uno studio pubblicato da ricercatori brasiliani sulla rivista “Aquatic Toxicology”, i mari sono particolarmente inquinati dal glitter: si stima siano 8 milioni di tonnellate i “brillantini”, con un impatto drammatico sugli ecosistemi e sulla catena alimentare.

L’obiettivo della Ue: -30% entro il 2030

Secondo gli obiettivi fissati dal Piano d’azione per l’inquinamento zero, la Commissione Ue punta a una riduzione dell’inquinamento da microplastiche del 30% entro il 2030. La stretta voluta da Bruxelles fa parte della più ampia strategia delineata dal Green Deal europeo, oltreché dal nuovo piano d’azione per l’economia circolare e dal piano d’azione per l’inquinamento zero, e punta a eliminare le microplastiche dal maggior numero possibile di prodotti.

La partita per ridurre l’inquinamento da microplastiche si gioca su diversi fronti: rifiuti in generale e rifiuti in plastica, rilasci accidentali e non intenzionali (come perdita di pellet di plastica, degrado di pneumatici o rilascio da indumenti), oltre agli usi intenzionali nei prodotti.

Mettere al bando le microplastiche aggiunte ai prodotti vuol dire agire per risolvere un problema molto serio per l’ambiente e per la salute delle persone. Le mciroplastcihe sono presenti nei mari, nei fiumi e sul terreno, oltreché nel cibo e nell’acqua potabile. Le nuove resrtizioni riguardo delle plastiche davvero piccole ma si tratta di un passo veramente grande verso la riduzione dell’inquinamento”, ha commentato Virginijus Sinkevičius, la commissaria europea all’Ambiente.

Queste restrizioni contribuiscono alla transizione verde dell’industria europea e promuovono i prodotti innovativi privi di microplastcihe, dai cosmetici alle superfici sportive”, spiega invece il commissario Ue al Mercato interno Thierry Breton. “I cittadini europei avranno accesso a prodotti più sicuri e sostenibili mentre l’industria dell’Ue che ha investito e sviluppato questo tipo di prodotti sarà più resiliente e competitiva”.

La corsa per accaparrarsi l’ultimo glitter

In vista dell’entrata i vigore del bando intanto è scattata la corsa per accaparrarsi gli ultimi glitter rimasti sugli scaffali, con le vendite che in alcuni Paesi sono andate alle stelle. È il caso della Germania, dove si è diffusa una vera “isteria da glitter”, come racconta il quotidiano tedesco Bild. In testa ci sono i personaggi del piccolo schermo. “Ho sentito parlare del divieto durante una registrazione televisiva in cui usavamo i glitter. Ne sono davvero scioccato. Nel mio mondo tutto deve luccicare“, ha spiegato Sam Dylan, ex concorrente del Gran Fratello.

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