Da Navalny a Politkovskaya, ecco come sono morti gli oppositori di Putin

Giornalisti, politici, agenti segreti, militari e attivisti. Sono i profili degli oppositori di Vladimir Putin, assassinati, deceduti in dubbi incidenti o avvelenati negli ultimi 20 anni. Dalla reporter investigativa Anna Politkovskaya, all’oppositore Alexei Navalny, ecco chi sono i personaggi scomodi al presidente russo morti o che hanno dovuto lasciare la Russia per sopravvivere.

Alexander Litvinenko, ex agente del Kgb

Uno dei più noti oppositori di Putin ad essere stato assassinato è Alexander Litvinenko, agente del Kgb e dell’agenzia post-sovietica Fsb, che ha lasciato l’incarico accusando presidente russo di essere il mandante di omicidi e attentati compiuti dall’intelligence per consolidare il suo potere. Rifugiatosi a Londra, Litvinenko è morto dopo una lunga agonia nel novembre 2006, tre settimane dopo aver bevuto un tè contenente polonio-210, un materiale molto radioattivo. Litvinenko durante la sua carriere ha indagato sull’uccisione della giornalista russa Anna Politkovskaya e sui presunti legami dei servizi segreti russi con la criminalità organizzata. Prima di morire, Litvinenko disse ai giornalisti che l’Fsb gestiva un laboratorio di veleni risalente all’era sovietica. Litvinenko prima di morire accusò il Cremlino e dopo il suo decesso un’inchiesta britannica affermò era stato ucciso da agenti russi ipotizzando che l’omicidio fu eseguito con l’approvazione di Putin, ma il Cremlino ha sempre negato ogni coinvolgimento.

Anna Politkovskaya, giornalista

Anna Politkovskaya, giornalista investigativa del quotidiano Novaya Gazeta sulla cui morte stava indagando Litvinenko, fu uccisa con un colpo di pistola nell’ascensore del suo appartamento a Mosca il 7 ottobre 2006, giorno del compleanno di Putin. Per questo dettaglio c’è chi ha definito l’omicidio come un “regalo” allo zar. Politkovskaya nel 2024 aveva denunciato di essere stata avvelenata con una sostanza diluita nel tè che però non l’ha uccisa. La giornalista con i suoi reportage dalla Cecenia aveva denunciato i crimini dell’esercito russo. Le sue inchieste hanno avuto rilevanza internazionale. L’assassino, originario della Cecenia, è stato condannato a 20 anni di carcere e ad altri 4 ceceni sono state inflitte pene più brevi per il loro coinvolgimento.

Anna Politkovskaya
Anna Politkovskaya | Ansa – Newsby.it

Boris Nemtsov, politico

Boris Nemtsov, vicepremier di estrazione liberale in carica negli anni ‘90 durante la presidenza Eltsin e oppositore politico di Putin, è stato ucciso in un agguato la sera del 27 febbraio 2015, in strada, nei pressi del Cremlino.
Nemtsov aveva condannato, tra le altre cose, l’annessione della Crimea. Fu ucciso mentre camminava con la fidanzata. Per l’assassinio sono stati condannati 5 ceceni, ma non è mai stato chiarito chi fosse il mandante

Yevgney Prigozhin

Nell’agosto 2023, un aereo con a bordo Yevgeny Prigozhin, controverso leader delle milizie Wagner ed ex chef di Putin, precipitò tra Mosca e San Pietroburgo. L’incidente è avvenuto due mesi dopo che Prigozhin ha guidato una rivolta armata verso Mosca, che fece temere un golpe. Atto che Putin ha definito una “pugnalata alle spalle” e un “tradimento”. Inoltre, Prigozhin aveva espresso dubbi sulla leadership militare russa e sulle ragioni dell’intervento in Ucraina. Secondo fonti anonime dei servizi segreti Usa, l’incidente, che causò la morte di tutte le 10 persone a bordo, fu provocato in maniera intenzionale con un’esplosione.
Tuttavia, il Cremlino ha respinto le accuse sul suo coinvolgimento. Putin che lo definì “un uomo dal destino difficile ma di talento” e non partecipò ai suoi funerali.

Pyotr Verzilov, fondatore Pussy Riot

Nel 2018 Pyotr Verzilov, fondatore del gruppo di protesta Pussy Riot, si ammalò gravemente e anche lui fu trasportato a Berlino, dove i medici dissero che l’avvelenamento era “altamente plausibile”. Alla fine si riprese. All’inizio di quell’anno Verzilov aveva messo in imbarazzo il Cremlino correndo in campo durante la finale della Coppa del Mondo di calcio a Mosca con altri tre attivisti per protestare contro la brutalità della polizia. I suoi alleati ipotizzarono che fosse stato preso di mira a causa del suo attivismo.

Alexei Navalny, politico

Nel 2020, Alexei Navalny, noto oppositore politico di Putin, è stato colto da un malore durante un volo diretto a Mosca e fu ricoverato in coma a Omsk. Successivamente, fu trasferito a Berlino per le cure, dove si riprese. Nonostante le autorità russe negassero l’avvelenamento, laboratori europei hanno confermato che Navalny era stato avvelenato con Novichok, un agente nervino di produzione sovietica, che sarebbe stato applicato sulla sua biancheria. Dopo il suo ritorno in Russia, Navalny è stato condannato a 19 anni di carcere per estremismo, la sua terza condanna detentiva in due anni, che lui denunciò come politicamente motivate. Il 16 febbraio 2024, il servizio penitenziario federale russo ha annunciato la sua morte in carcere, a seguito di un malore improvviso. Molte sono le domande ancora aperte sul suo decesso.

Alexei Navalny
Alexei Navalny | Ansa – Newsby.it

Kara-Murza, attivista e giornalista

Vladimir Kara-Murza, oppositore, attivista e giornalista, è riuscito a sopravvivere a due sospetti tentativi di avvelenamento nel 2015 e nel 2017. Nel primo episodio, ha rischiato la vita a causa di un’insufficienza renale, mentre nel 2017, è stato ricoverato per sintomi simili e posto in coma indotto. Sua moglie ha riferito che i medici hanno confermato l’avvelenamento, nonostante Kara-Murza sia sopravvissuto, secondo quanto riferito dal suo avvocato, la polizia ha rifiutato di indagare. L’anno scorso, è stato condannato a 25 anni di prigione per tradimento e a gennaio 2024, è stato trasferito in un carcere siberiano, in isolamento per alto tradimento.

Yuri Shchekochikhin, reporter

Yuri Shchekochikhin, reporter di Novaya Gazeta, è morto per una malattia improvvisa nel 2003. Shchekochikhin stava indagando su affari corrotti e sul possibile ruolo dei servizi di sicurezza russi nell’attentato del 1999 attribuito ai ribelli ceceni.I suoi colleghi hanno insistito sul fatto che fosse stato avvelenato e hanno accusato le autorità di aver ostacolato le indagini.

Sergei Skripal, ex agente segreto

Nel 2018 Sergei Skripal, ex agente segreto che aveva iniziato a collaborare con gli 007 britannici, e la figlia vengono ritrovati privi di sensi su una panchina nel sud dell’Inghilterra e ricoverati in condizioni critiche. Secondo la ricostruzione della polizia, a causare il malore è stato il Novichok. Padre e figlia sopravvivono, ma il caso fa precipitarecon quest’ultima che diventa luogo di esilio per gli oppositori di Putin.

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