L’Oréal stringe una partnership con Expo 2020

Expo 2020 Dubai ha annunciato ufficialmente di aver stretto una partnership con L’Oréal. L’azienda francese, nota in tutto il mondo per i suoi prodotti di cosmetica e bellezza, sarà presente alla prossima Esposizione Universale e metterà a disposizione dei visitatori varie esperienze immersive, come beauty show, saloni temporanei e altro ancora. In linea con lo spirito dell’evento, il brand su concentrerà prevalentemente sui prodotti e i servizi personalizzabili e sull’innovazione sostenibile.

Il ruolo di L’Oréal a Expo 2020

L’Oréal parteciperà anche a conferenze dedicate a temi come il cambiamento climatico, la legittimazione delle donne, l’impatto della tecnologia di nuova generazione sull’industria e il futuro della bellezza. Durante questi interventi, l’azienda parlerà del suo ruolo nelle trasformazioni che si stanno verificando in settori come la cosmesi, la cura dei capelli, l’igiene personale ecc. “L’innovazione tocca ogni aspetto di Expo 2020: grazie alla nostra partnership con L’Oréal, da tempo leader e pioniere dell’industria della bellezza, i visitatori potranno scoprire in che modo il brand sta contribuendo a plasmare il futuro di questo settore”, dichiara Mohammed Al Hashmi, Chief Tecnhology Officer dell’Esposizione Universale.

La missione di L’Oréal

“La missione di L’Oréal è soddisfare le necessità e le aspirazioni di tutti gli uomini e le donne che desiderano curare la propria bellezza”, aggiunge Alexandre Popoff, vicepresidente esecutivo di L’Oréal per l’Europa Orientale, l’Africa e il Medio Oriente. “Riteniamo che la bellezza debba essere sostenibile, ‘fatta su misura’ e basata sulle nuove tecnologie: in questo modo è possibile dare vita a prodotti e servizi sempre più accessibili e adatti alle esigenze di ogni persona. Siamo onorati della partnership con Expo 2020 Dubai e riteniamo l’Esposizione Universale il luogo perfetto per presentare le nostre innovazioni e condividere la nostra visione del futuro con visitatori provenienti da ogni parte del mondo”, conclude Popoff.

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