Gli Emirati Arabi lanciano Amal:
la loro prima sonda su Marte

Nella mattina di lunedì 20 luglio, gli Emirati Arabi Uniti hanno lanciato Al-Amal (“Speranza”), la loro prima sonda spaziale progettata per orbitare intorno a Marte. Dopo un primo rinvio dovuto al maltempo, rispetto alla data originaria del 14 luglio, la prima missione spaziale araba sul pianeta rosso è partita a bordo di un razzo dal sul del Giappone, più precisamente dal centro spaziale di Tanegashima, alle ore 6.58 locali (le 23.58 del 19 luglio in Italia). La missione Al-Amal, la cui durata sarà di due anni, per un costo complessivo stimato di 200 milioni di dollari (quasi 175 milioni di euro), è stata voluta direttamente dal governo di Dubai nel 2014 (quando ancora gli EAU non avevano nemmeno un’agenzia spaziale) con l’obiettivo di fare arrivare la sonda in orbita attorno a Marte entro il 2 dicembre 2021, data in cui il Paese arabo celebrerà i suoi primi 50 anni di esistenza. Una volta arrivata, Al-Amal si inserirà in un’orbita fortemente ellittica, molto diversa dalle traiettorie di tutte le altre missioni che si sono avvicendate attorno al pianeta rosso.

L’obiettivo degli Emirati Arabi con la missione su Marte

L’obiettivo scientifico principale della missione è quello di studiare la dinamica dell’atmosfera marziana sia nelle sue variazioni diurne sia al trascorrere delle stagioni. Il governo emiratino ha annunciato che i dati raccolti dalla sonda verranno resi noti subito e saranno aperti e a disposizione di tutta la comunità scientifica internazionale. Il lancio della sonda degli Emirati Arabi sarà il primo dei tre verso Marte previsti per questa estate, quando il pianeta rosso si trova in una posizione particolarmente favorevole rispetto alla Terra. A seguirla, entro la finestra di lancio aperta fino a metà agosto, saranno la missione cinese Tianwen-1, con un orbiter, un lander e un rover e la statunitense Mars 2020, con il rover Perseverance. Rinviata al 2022, invece, la missione europeo-russa ExoMars.

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